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Ferrara, perde soldi e permesso di soggiorno. Ragazzino trova e restituisce il tutto

Annarita Bova
Ferrara, perde soldi e permesso di soggiorno. Ragazzino trova e restituisce il tutto

Il portafogli era caduto sull’autobus. L’autista: «Dentro c’era la sua vita»

06 maggio 2024
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Ferrara Ha trovato un portafogli sul bus di Tper e senza pensarci lo ha consegnato all’autista. All’interno la “vita” di un uomo, un cittadino extracomunitario, che aveva perso i documenti, tra cui anche il permesso di soggiorno e oltre cento euro in contanti. I guadagni di diverse settimane di lavoro.

Protagonisti della bella storia, un ragazzo di sedici anni che frequenta le scuole in città, l’autista della corriera di Tper Sergio Chendi e il personale dell’ufficio oggetti smarriti dell’azienda di trasporti. «Venerdì sono partito da Tresigallo alla volta di Ferrara – spiega Chendi -. Alle 12.40 mi sono rimesso in viaggio dal deposito e poi via Azzo Novello e Darsena. Sul bus c’era solo un gruppo di ragazzi, tutti dai 14 ai 16 anni. Uno di loro, prima di scendere, mi si è avvicinato con un portafogli in mano, dicendo di averlo trovato tra i sedili». Così «gli ho detto che avrebbe potuto lasciarlo a me e che lo avrei consegnato al nostro ufficio oggetti smarriti».

All’interno «i documenti di uomo, uno straniero di origini molto probabilmente pakistane, con passaporto e permesso di soggiorno. Ma anche dei soldi, più di cento euro in contanti oltre che vari ricordi». Chendi, come promesso al ragazzo, consegna il tutto in sede e si rimette alla guida del bus. A fine turno «sono tornato in deposito e ho visto un uomo in ufficio. Qualcuno deve avergli detto qualcosa perché è uscito e mi è venuto incontro. Era emozionatissimo, aveva le lacrime agli occhi e non faceva altro che dire “grazie”». L’autista ha deciso di rendere pubblica la storia soprattutto perché «non so chi sia il ragazzino che mi ha consegnato il portafogli - va avanti -, anche se spero di ritrovarlo sulla corriera in questi giorni. È giusto mettere in evidenza il suo gesto, la sua educazione e di riflesso quella della sua famiglia. Io ho a che fare tutti i giorni con gli adolescenti e se da un lato è vero che c’è qualche mela marcia, dall’altra ci sono ragazzi per bene, che fanno ben sperare per il futuro. E sono molti di più di quanto pensiamo».