La Nuova Ferrara

Ferrara

Sanità

Ferrara, liste d’attesa: «Tempi lunghi e costi. Per il tumore sono andata in Romagna»

Ferrara, liste d’attesa: «Tempi lunghi e costi. Per il tumore sono andata in Romagna»

Le peripezie di una paziente alle prese con la sanità pubblica anche per padre e compagno

07 maggio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Ore e ore passate al telefono. Così ho ottenuto gli appuntamenti per le visite e gli esami medici da prenotare per me, per mio padre e per il mio compagno. Solo chi non ha un lavoro e tanto tempo libero a disposizione può avere l’opportunità di curarsi se il sistema sanitario continua a funzionare in questo modo». Il commento avvilito arriva da una paziente di 45 anni, G., residente in provincia, alle prese nell’ultimo anno con due patologie importanti, di cui soffre il padre, un tumore per il quale lei stessa è ancora sottoposta a terapia e una prestazione diagnostica reperita per il compagno (a causa della chiusura delle liste d’attesa) in una clinica convenzionata a pagamento. «L’anno scorso mio padre ha dovuto affrontare una doppi a emergenza: l’aggravamento del suo glaucoma - ricorda G. - e gli effetti di un’anemia autoimmune, insorta improvvisamente, che l’ha quasi ridotto in fin di vita». L’uomo, 74 anni, ha dovuto sottoporsi ad alcune visite specialistiche urgenti.

«Abbiamo cercato a Ferrara, poi a Bologna e anche nel Veneto. Per avere appuntamenti in tempi accettabili ho dovuto fare chiamate su chiamate», racconta G. In questo frangente è stata lei a ricevere una bruttissima notizia, che l’ha gelata: la presenza di due tumori al seno, «che stavano crescendo molto rapidamente. Avevo pensato ovviamente di rivolgermi al Sant’Anna - ricorda G. - ma poi ho preferito una struttura romagnola». Due i motivi, precisa la paziente: «A Ferrara ho eseguito la prima mammografia e l’esito, che mi consigliava un approfondimento (poi ho scoperto di avere il tumore), mi è stato consegnato in una busta chiusa, senza spiegazioni. Mi sono sentita trattata come un codice fiscale», prosegue G. Ma c’era anche il problema dei costi: «Mi hanno detto che a Ferrara ci sono bravi chirurghi ma che i tempi sono lunghi. Certo, si può scegliere di essere operati a pagamento (in libera professione, ndr). Ma le tariffe sono alte, ho deciso di guardare altrove. «In meno di un mese, in una struttura della Romagna - prosegue la testimonianza - sono stata sottoposta ad un trattamento di chemioterapia e a gennaio sono stata operata». Il caso del compagno, 50 anni, conferma le difficoltà a trovare soluzioni in tempi brevi nella specialistica. «A marzo non è stato possibile ottenere un appuntamento tramite Cup per una colonscopia - conclude G. - Non c’erano date disponibili. Allora siamo andati nel Veneto, a pagamento, per 350 euro. Chiedo: il sistema sanitario pubblico dov’è?».

G.C.