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Dopo un esposto

Ferrara, «Propaganda, possibili violazioni». Mezza giunta nel mirino Corecom

Stefano Ciervo
Ferrara, «Propaganda, possibili violazioni». Mezza giunta nel mirino Corecom

Conferenze stampa, incontri, bilanci: attività vietate in periodo elettorale

07 maggio 2024
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Ferrara Conferenze stampa, inaugurazioni, resoconti dell’attività svolta, lavori pubblici di ogni tipo. Un lungo elenco di appuntamenti svolti da sindaco e assessori in quest’ultimo periodo, e comunicati attraverso le pagine web istituzionali del Comune, sono finiti nel mirino del Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, per l’ipotesi di «violazione dell’art. 9 della legge n.28/2000»: dal 10 aprile e fino alle urne, recita l’articolo, «è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni». Una legge pensata per non dare agli amministratori uscenti che si ricandidano vantaggi in termini di comunicazione e propaganda rispetto agli avversari, richiamata anche da una riunione recente in Prefettura, e la cui violazione è stata ipotizzata nell’esposto al Corecom inviato da Anna Ferraresi (lista Anselmo) ed esponenti Pd. Esulta Fabio Anselmo, «la nostra tesi è stata accolta», ora sarà l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al quale è stata inviata la delibera Corecom, a decidere come procedere: cancellazione dei post che coinvolgono soggetti istituzionali e il Bilancio di fine mandato e sanzioni sono i possibili provvedimenti.

L’esposto segnalava dodici episodi specifici (ci sono anche il bilancio delle frazioni al Ridotto di Nicola Lodi o la prima pietra del nido Quartesana con Alan Fabbri), la conferenza stampa di Matteo Fornasini per rispondere agli attacchi delle opposizioni sul bilancio, una serie di “storie” pubblicate sula pagina Fb “Alan Fabbri sindaco di Ferrara”. Dopo aver preso in esame la replica di Sandro Mazzatorta, dg del Comune, soprattutto sulla distinzione tra il profilo Fb del sindaco e del Comune, il Comitato presieduto da Giancarlo Mazzucca ha deciso che gran parte dei casi denunciati «non presentano requisiti d’indispensabilità e impersonalità cui la citata norma ancora la possibile deroga al divieto»: potevano comunicare prima, è il succo. Gli amministratori-candidati, è il corollario, «possono compiere attività di propaganda al di fuori delle proprie funzioni istituzionali, sempre che a tal fine non utilizzino mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni».

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