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Paura a Massa Fiscaglia: «Urlava e minacciava i clienti»

Paura a Massa Fiscaglia: «Urlava e minacciava i clienti»

Il racconto della titolare del bar: «Diceva di essere malato di Aids» Un uomo è entrato al bar Elude e ha dato in escandescenze, seminando il panico

09 maggio 2024
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i Annarita Bova

Massa Fiscaglia «Li ha minacciati, sporco di sangue diceva di essere malato di Aids e si sono dovuti chiudere dentro al bar». Il bar è l’Elude in via Castello a Massa Fiscaglia. Qui, martedì notte, un uomo ha dato in escandescenze e in paese le voci su quanto accaduto corrono e si rincorrono. Ecco perché la proprietaria ha deciso di intervenire, spiegando nei dettagli quanto successo.

«Martedì sera (era abbondantemente passata la mezzanotte, ndr) c’erano circa cinque clienti e con loro uno dei gestori - spiega la donna -. Quell’uomo è entrato barcollando a e diceva cose senza senso, così è stato invitato a uscire. Nessuna spinta, semplicemente il ragazzo che collabora con me lo ha accompagnato fuori appoggiando le mani sulla sua schiena». Sull’uscio, «ha iniziato a urlare, ad andare da una parte all’altra quasi senza controllo, tanto che ha anche rotto una delle panchine». Barcollando, «è caduto all’indietro ed ha battuto la testa contro lo spigolo di un tavolino ed effettivamente è uscito del sangue». Dall’interno del bar , così, «sono stati chiamati subito i carabinieri e poi anche i soccorsi. È stato fatto tutto quello che si poteva fare, mentre lui gridava, diceva di essere malato di Aids e inveiva contro tutti».

A quanto pare «le condizioni di quella persona non erano tali da permettergli di restare all’interno. Ci tengo a specificare che il ragazzo che lavora qui ha solo pensato, e giustamente, a difendere i clienti. Siamo molto scossi per quanto è successo».

Le telecamere Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere che si trovano sia nel bar che fuori, e le immagini sono state messe a disposizione delle forze dell’ordine. «Conosciamo quell’uomo e a dire la verità non ha mai dato problemi, fino all’altra sera. È una sorta di “gigante buono” e non sappiamo esattamente chi sia e da dove venga. Gira per il paese da qualche tempo ma sinceramente non aveva mai dato segnali particolari di disagio». Martedì forse aveva bevuto o comunque era alterato e disturbato. «Ci teniamo a ringraziare i carabinieri, perché hanno gestito la situazione nel migliore dei modi. Li abbiamo osservati e hanno saputo aspettare il momento giusto: quell’uomo è grande e grosso e correva, si agitava, sanguinava. Loro hanno mantenuto la calma, mostrando grande professionalità. Alla fine sono riusciti a bloccarlo e caricarlo in ambulanza. C’era anche il medico arrivato con l’automedica. Una serata che difficilmente dimenticheremo». l