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San Giuseppe, cadono in pista: feriti due piloti. Si riapre la polemica pediatria

Katia Romagnoli
San Giuseppe, cadono in pista: feriti due piloti. Si riapre la polemica pediatria

Uno di loro è under 14 anni e l’ospedale più vicino è Cona. Il responsabile del circuito: «Una situazione inaccettabile, si deve agire»

12 maggio 2024
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San Giuseppe Non hanno riportato ferite gravi, ma domenica prossima i due piloti di pit bike caduti in pista, ieri pomeriggio, un adolescente di Modena e un 57enne di Bologna, non potranno disputare il campionato “12 pollici italian cup”, in programma nel Circuito internazionale Pomposa di San Giuseppe. Entrambi impegnati nelle prove libere di preparazione alla competizione in calendario per il 19 maggio, hanno perso il controllo delle moto, finendo, uno dopo l’altro sull’asfalto.

Il ragazzino è stato subito soccorso e medicato in pista dal personale dell’ambulanza sempre operativa all’interno del circuito, ma «dal momento che l’ospedale del Delta è sprovvisto, da anni, del pronto soccorso pediatrico, – fa notare Marco Bondi, titolare con la famiglia del prestigioso circuito Pomposa -, l’ambulanza ha dovuto trasportarlo a quello di Cona, con tempi di percorrenza indescrivibili. È una situazione assurda ed incomprensibile. Per fortuna il nostro piccolo cliente non ha riportato ferite serie, ma non è concepibile, oltretutto con il gran numero di turisti che arriveranno nei prossimi mesi, procedere in ambulanza a passo d’uomo o, addirittura, restare bloccati, in colonna con due lunghe file di veicoli fermi, per tempi che si dilatano».

Mentre il giovanissimo biker si trovava in ambulanza, diretto all’ospedale cittadino, un altro pilota scivolava in pista, sempre ieri pomeriggio, dopo che un altro appassionato di pit bike lo aveva sorpassato stringendo la manovra, in modo eccessivo, in corrispondenza di una curva. Conseguenza scontata con un secondo incidente in pista, ma mentre il pilota che aveva effettuato il sorpasso non aveva riportato ferite, il secondo, che frequenta da lunga data il circuito, è rotolato sull’asfalto, procurandosi trauma toracico, con interessamento alle costole. «È sempre rimasto vigile e cosciente – prosegue Marco Bondi -, ma necessariamente abbiamo sospeso le prove libere, in attesa dell’arrivo di un’altra ambulanza, dato che quella in servizio nel nostro circuito era bloccata in superstrada con il primo pilota caduto. Purtroppo entrambi non ci saranno domenica prossima alle gare, alle quali risultano iscritti già più di 150 piloti, ma ciò che conta è che possano ristabilirsi in fretta. Per loro – puntualizza Bondi -, come per tanti altri, quella per i motori è una grande passione e qui ci siamo attrezzati per garantire la massima sicurezza, con un servizio di ambulanza sempre presente. È un peccato riscontrare che invece le condizioni della superstrada procurino un disagio che si riflette anche sulla fruizione di servizi fondamentali, come lo è il pronto soccorso». l

Katia Romagnoli

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