La Nuova Ferrara

Ferrara

La polemica

Covid, dopo le "bacchettate" il Comune versa la donazione

Covid, dopo le "bacchettate" il Comune versa la donazione

Con anni di ritardo, l'amministrazione devolve all’Asl i soldi della raccolta fondi. Durissimo Fabio Anselmo: «Speriamo sia il solo episodio del genere»

14 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Alla fine, anche se l’emergenza Covid-19 è terminata, l’Amministrazione comunale di Ferrara si è decisa a donare il denaro della raccolta fondi lanciata dal sindaco Alan Fabbri nel marzo 2020, in piena pandemia, per dare sostegno alle aziende sanitarie, al tempo decisamente in difficoltà.

È di ieri la determinazione dirigenziale con la quale il Servizio bilancio e contabilità del Comune ha stabilito il trasferimento sul conto dell’Azienda Usl dei 47.950 euro raccolti al tempo tramite donazioni di privati cittadini e di devoluzioni da parte di enti pubblici al conto corrente appositamente voluto dalla giunta con la specifica causale “Emergenza Coronavirus Covid 19”.

La cifra, si legge nel documento, è «da destinarsi alla acquisizione di dotazioni e attrezzature tecnologiche legate alle emergenze pandemiche». Insomma, non è stata usata per dare sollievo nel momento dell’emergenza per la quale era stata pensata, quantomeno potrà essere utile per la prossima, si spera lontana e meno devastante pandemia, o magari per contribuire a prevenirne l’impatto. La somma da devolvere, a livello contabile, è imputata a due diverse voci di spesa pari a circa 21mila euro ciascuna.

La vicenda della donazione “dimenticata” è emersa da un’inchiesta giornalistica ed è stata ripresa politicamente e non solo. Anna Ferraresi, consigliera comunale del gruppo misto e candidata nella lista civica a sostegno di Fabio Anselmo, aveva depositato un’interrogazione urgente rivolta direttamente al sindaco Alan Fabbri e un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica affinché approfondisse l’eventuale commissione di illeciti nella mancata devoluzione del denaro per gli scopi per i quali era stata fatta la raccolta fondi.

Il direttore generale Sandro Mazzatorta aveva risposto che una parte del denaro era stata usata dal Comune per l’acquisto di test e dispositivi di protezione per i dipendenti comunali.

L’ultima deliberazione del Comune trova ovviamente un commento dai toni poco concilianti anche da parte del candidato sindaco Fabio Anselmo, che nelle ultime settimane sul tema ha fatto pressione su Fabbri per ottenere delle risposta.

«Perduta nel vortice della propaganda, anche di fronte alle tragedie del Covid, la giunta di Alan Fabbri ha fatto, prima, squillare le trombe della solidarietà e poi ha trattenuto indebitamente quelle somme nelle casse comunali sottraendole al sistema sanitario pubblico a cui erano destinate - si legge in una nota della lista -. A quanto pare, lo si ammette implicitamente con la determina che attribuisce l’intera cifra raccolta alla Asl di Ferrara, viene confermato quanto denunciato da Fabio Anselmo e in Consiglio comunale da Anna Ferraresi. Un bel pasticcio di una giunta di incapaci che forse pensa di avere a che fare coi soldi del Monopoli e non quelli veri della cittadinanza. Nei giorni scorsi, difatti, hanno bocciato il bilancio dell’Asl con una mano, mentre con l’altra tenevano sequestrati soldi destinati alla Asl stessa. Un vero e proprio cortocircuito».

A rincarare la dose è direttamente il candidato sindaco, principale sfidante di Fabbri: «È una vergogna – commenta Fabio Anselmo –: se non ci fosse stata la denuncia di questo fatto e noi non avessimo insistito per fare chiarezza quei soldi sarebbero ancora sepolti nelle casse del Comune. Speriamo che sia il solo episodio di questo genere, ma da pasticcioni di questo tipo c’è da aspettarsi di tutto. È così che si chiude il mandato di una giunta tanto arrogante quanto inconcludente. Ferrara merita un’amministrazione più seria e che fa quello che dice». l

© RIPRODUZIONE RISERVATA