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L'inchiesta

A Ferrara il caso di sequestro, rapina e droga: «La bomba? Presa a Bologna»

A Ferrara il caso di sequestro, rapina e droga: «La bomba? Presa a Bologna»

L’ex ultrà Casolari e il sodale interrogati ieri dal giudice

16 maggio 2024
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Ferrara La bomba da collocare in un giardino? «Non l’ha confezionata Alessandro Casolari, non ne ha le competenze tecniche, era tipo un “Pallone di Maradona” l’ha comprato a Bologna nel mercato nero dove si servono le tifoserie». L’avvocato Giovanni Montalto, difensore di Alessandro Casolari, 57 anni vecchia conoscenza del tifo organizzato spallino e con un passato burrascoso, e Roberto Roma, 50 anni, finiti in custodia cautelare in carcere per rapina e sequestro di persona non si lascia troppo andare in dichiarazioni, ma una cosa la dice: «Parliamo dell’antimateria della criminalità, le azioni contestate sono state al limite della comica e della farsa, in un maldestro che più di così non si può. Le contestazioni e i reati, a leggerli, sono pesanti, ma va tutto inserito nel suo contesto».

Casolari e Merli ieri hanno reso l’interrogatorio davanti alla giudice per le indagini preliminari Silvia Marini, decidendo di parlare e di raccontare la loro versione dei fatti, con anche qualche parziale ammissione. Al momento rimangono in custodia all’Arginone.

Da quel che emerge rispetto all’indagine dei carabinieri, Casolari si sarebbe attorniato di un gruppetto di persone, con alcuni giovani, più o meno alle sue dipendenze, intimidite e intimorite anche dal suo fare violento, che pare usasse per i suoi scopi, ripagandoli poi con dello stupefacente.

Tra questi vi sarebbe stato un giovane di 23 anni, arrestato l’altro giorno per spaccio (e poi liberato), che fu la vittima di una strana rapina con annesso sequestro, alla quale parteciparono Casolari e Roma e altri due indagati. l

Daniele Oppo

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