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"Tutto è tranquillo”, il libro sulla violenza squadrista ad Argenta

"Tutto è tranquillo”, il libro sulla violenza squadrista ad Argenta

Domani sera a Consandolo e lunedì a Filo viene presentato il nuovo lavoro di Checcoli, Giordano e Tromboni

17 maggio 2024
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Consandolo Si intitola "Tutto è tranquillo - Protagonisti e vittime dello squadrismo fascista nell’Argentano" volume che Delfina Tromboni, Egidio Checcoli e Dante Giordano hanno pubblicato con C.D.S. Edizioni. Il testo parte da un antefatto: quando si pensa allo squadrismo fascista e alle vittime dell’Argentano vengono in mente due figure-simbolo: Natale Gaiba, sindacalista, e l’arciprete di Argenta, don Giovanni Minzoni. In pochi ricordano Celestina Bergamini, valorosa donna assassinata nella notte tra il 15 e 16 luglio del 1921 nella sua casa di Consandolo, mentre cercava di difendere il marito e i figli dagli squadristi fascisti che l’avevano invasa. Stessa sorte per Vincenzo Antonellini, anziano birocciaio residente a Case Selvatiche, borgata della frazione di Filo, preso a bastonate l’8 aprile del 1922, mentre si trovava nel circolo ricreativo gestito dal genero e dalla figlia, morto il 10 aprile dopo 40 ore di agonia. Un uomo e una donna come tante/i ed espressione della più normale quotidianità e forse per questo sono stati quasi dimenticati. Il libro ha un titolo particolare, quasi un ossimoro: "Tutto è tranquillo".

Per evidenziare come la stampa "amica" del fascismo si girava dall’altra parte quando si scatenava la barbara violenza squadrista. La narrazione è rigorosa, puntigliosa per certi aspetti. Non si sofferma solo su una storia o sulle storie individuali dei protagonisti degli avvenimenti, ma riesce a collegarli con un’efficace ricostruzione del contesto in cui maturarono. La ricchezza della documentazione allegata, con ampia raccolta di immagini fotografiche, in parte inedite, utilizzando documenti provenienti dagli archivi, sentenze emesse dal Tribunale di Ferrara, rappresenta un prezioso contributo per non disperder la memoria, arricchire e stimolare la ricerca storica su quel periodo. Si passano al setaccio le violenze squadriste nel territorio argentano e, in particolare, quelle che si consumarono nei paesi che passeranno alla storia come simbolo dei "luoghi resistenti": Codifiume, Consandolo, Argenta, Filo e Longastrino. Si descrivono fatti ed episodi, con nomi e cognomi delle vittime, partendo dalle violenze che si consumarono nella comunità di Consandolo, circondata da oltre 400 squadristi, che culminarono con la morte della Bergamini. Senza dimenticare la lunga notte del 16-17 aprile 1921, quando Argenta fu circondata da "600 squadristi armati di rivoltelle, moschetti, bombe a mano e mazze ferrate". Non si tratta di testimonianze fornite da chi subì le violenze o postume di qualche famigliare che ne pagò le conseguenze: le violenze che si consumarono furono riportate nelle relazioni dell’Ispettore generale di Pubblica sicurezza, inviato dal ministero degli Interni, Alfredo Paolella, e nelle informative trasmesse dalle caserme dei Regi carabinieri.

Nella notte verranno saccheggiate e devastate le sedi delle organizzazioni operaie, bruciati mobili e imposte, con la presenza inerme dei carabinieri, culminando con bastonature, percosse e minacce di ogni tipo verso i consiglieri comunali e loro familiari, costringendo alle dimissioni la maggioranza e allo scioglimento del consiglio. Un capitolo è dedicato alle "eroiche donne" di Codifiume, prese di mira dalle incursioni squadriste non capitolarono, e a figure leggendarie come la segretaria della sezione femminile socialista Antonietta Monduzzi, minacciata e bastonata ma non piegata, al pari della maestra Amalia Amadesi e della sorella Fedora.Argenta e il suo territorio hanno cercato sino alla fine di resistere, pagando un prezzo elevato in termini di vite umane, sofferenze patite, speranze deluse e dignità mortificate. "La violenza fascista era dilagata, con tutta la sua brutalità travolgendo l’Italia intera". Il libro sarà presentato in anteprima a Consandolo domani alle 20.45 nella Sala civica (presente la professoressa Luisa) e lunedì 20 alle 20.45 nella sala della Casa del Popolo a Filo (con i due sindaci).