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Come cambia la spesa a Ferrara, attenzione a prezzi e qualità

Stefania Andreotti
Come cambia la spesa a Ferrara, attenzione a prezzi e qualità

I consumatori al mercato Coldiretti: «Costi più alti, ma prodotti migliori». I produttori di “fresco”: «I cambiamenti climatici incidono sulle quantità»

19 maggio 2024
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Ferrara «Vengo qui una volta a settimana per la frutta e verdura fresca, di stagione e locale - dice Luca, 21 anni - vengo dal Trentino per frequentare Comunicazione a Unife e da studente fuori sede devo stare attento ai prezzi perché questi costi si aggiungono agli altri che devo sostenere. Magari faccio una spesa più ridotta, ma ci tengo a quello che compro». Il mercato di Campagna Amica di Coldiretti in via Montebello, ogni sabato mattina dalle 8:30 alle 13:30 si anima di decine di persone che affollano i banchi dei produttori del territorio che espongono i propri prodotti per la vendita diretta. Ed è un prezioso osservatorio sui consumi in città. «Le spese sono più contenute, ma ce ne sono di più - spiega Riccardo Casotti, vice direttore di Coldiretti Ferrara - Qui come altrove, vediamo un aumento dei clienti. Anche se i prezzi non sono più bassi, sono disposti a spendere qualche centesimo in più per avere una qualità maggiore. Non vogliamo fare concorrenza alla grande distribuzione, né una corsa al ribasso, ma offrire il valore aggiunto di una filiera tracciabile e garantita, perché arriva direttamente da chi la vende». «Vengo ogni sabato - racconta Maria Celeste - con la pensione che ho, devo guardare al prezzo, ma a parità di costo vengo qui perché trovo cose più buone». «Rispetto allo scorso anno, i nostri prezzi sono mediamente invariati - dichiara Monia Dalla Libera, neopresidentessa degli Agrimercati di Coldiretti e produttrice ortofrutticola a Voghiera - notiamo che sono aumentate le fasce fragili che hanno difficoltà a fare la spesa, soprattutto tra studenti e anziani, ma anche perché è aumentata in generale la clientela. Qui cercano prodotti freschi e pesce, apprezzati, in particolare dai giovani perché durano più a lungo e si mantengono meglio». Margherita e Gianmarco sono una coppia di 33 anni, «un piccolo aumento c’è stato, lo abbiamo notato sulle uova che sono passate da 2,70 a 3,30 euro, ma è così dappertutto, e siccome qui ci troviamo bene, scegliamo di tornare». «Qui, come altrove i prezzi sono aumentati - riscontra Annamaria, pensionata ferrarese - ma questo non ha cambiato le mie abitudini: al prezzo più conveniente, preferisco la qualità». «Sugli aumenti - chiarisce Paola Pocaterra, produttrice frutticola e coltivatrice di lavanda - stanno incidendo molto i cambiamenti climatici: non abbiamo avuto gelate, ma gli sbalzi climatici stanno riducendo la produzione, al punto che sul pesco non c’è stata allegagione e sulle nettarine non dobbiamo nemmeno diradare perché i frutti sono caduti da soli. Anche le zucche arriveranno più tardi per via dell’altalena meteo. C’è meno prodotto, ma i costi a nostro carico restano, questo influisce e sui prezzi alla vendita».