Udropper, il social nato a Francolino. Si raccolgono fondi, postando
L’idea di Francesco Ferrari che ha sconfitto la leucemia: «Valorizzerà persone e contenuti»
Francolino Francesco Ferrari la sfida più dura della sua vita l’ha già affrontata. Nel 2014 è stato colpito dalla leucemia, ha lottato duramente, senza arrendersi; alla fine ha vinto. Guarire è stato un po’ come rinascere. Da allora, infatti, non si è più fermato. Nel corso degli anni ha messo in piedi iniziative diverse, dalla moda agli eventi, legate però sempre da un unico obiettivo: raccogliere risorse da destinare alla ricerca. Oggi sta per lanciare un progetto che, come dice lui, potrebbe essere rivoluzionarlo. Si tratta di Udropper, un nuovo social network che ha l’ambizione di porre al centro della piattaforma l’individuo e la solidarietà.
Non si tratta di una cosa campata per aria, sono anni che Francesco ci lavora e ora, dopo una serie di feedback positivi, ha deciso di fare il salto e lanciare una raccolta fondi per sostenere il percorso. Il crowdfunding partirà domani su Indiegogo, una piattaforma internazionale che si occupa appunto di raccolte fondi per progetti innovativi.
Francesco, partiamo dalle basi: cos’è Udropper?
«Si tratta di una piattaforma innovativa che permetterà agli utenti di valorizzare economicamente i contenuti pubblicati. Ogni utente avrà un ritorno economico semplicemente pubblicando foto, video e testi. Sembra impossibile, lo so, ma grazie a un nuovo sistema pubblicitario integrato all’interno della piattaforma tutto questo sarà possibile. Si potranno anche condividere i guadagni di un singolo contenuto con gli altri utenti all’interno della piattaforma. In questo modo gli utenti potranno sostenere progetti sociali o regalare parte dei loro introiti ad amici».
Qualche esempio?
«Pubblicando una foto del mio cane, ad esempio, potrò sostenere economicamente il canile della mia città. Tutti gli iscritti di Ferrara potranno un giorno pubblicare contenuti sulle mura di Ferrara, e donare il 100% dei ricavi generati a un account aperto dal Comune proprio per sostenere il restauro delle mura. Penso anche una crescita personale».
In che senso?
«Mettiamo che hai appena scritto un libro e vuoi farlo conoscere. Realizzando un video in cui leggi estratti dell’opera potrai monetizzare attraverso la piattaforma. Potrai dunque diffondere il tuo lavoro online e al contempo guadagnare qualcosina».
Com’è nata l’idea di creare un social?
«Volevo evolvere i concetti già presenti nei social. Tutti i social funzionano allo stesso modo: raccolgono utenti, inseriscono pubblicità e guadagnano. Ho voluto ribaltare questo modello, a favore degli utenti e degli inserzionisti».
Gli inserzionisti come potranno trarne vantaggio?
«Potranno per la prima volta nella storia del web legarsi in maniera mirata a determinati profili. Inoltre sapranno che, metà dell’investimento, andrà agli stessi utenti che potranno acquistare da loro beni o servizi».
Perché questo nome?
«La piattaforma si chiama Udropper perché immagino ogni persona come una fonte di energia, come l’acqua per il pianeta. Ogni notizia è una goccia, e ognuno di noi può essere un “dropper”, un contagocce, che valorizza la società condividendo i ricavi tra utenti ed enti benefici».
Dove vuole arrivare con questo progetto e perché?
«Dieci anni fa ho avuto la leucemia e la mia vita è cambiata. Questo progetto era già presente nella mia mente ma la malattia mi ha spinto a ottimizzarlo per il sociale. Vorrei fare la differenza aiutando la ricerca nelle malattie rare e oncologiche infantili. Oltre a questo pensiero personale, Udropper sarà uno strumento di crescita personale e soprattutto sociale».
C’è già una data di lancio ufficiale di Udropper?
«Domani inizierà la raccolta fondi e durerà 60 giorni. Successivamente inizierà lo sviluppo, che durerà dai 4 ai 6 mesi. Quindi, tra dicembre 2024 e gennaio 2025, la piattaforma sarà pronta».
Cosa darà in cambio a chi deciderà di sostenerla?
«Udropper sarà gratuito per ogni iscritto, ma non sarà da subito aperto a chiunque. Udropper aprirà a step, prima esclusivamente ai nostri sostenitori, successivamente, aprirà in una città definita, anche grande come Milano, per poi aprire in interi Paesi. Inoltre, considerando che sarà grazie ai sostenitori che questo progetto potrà prendere forma, avranno la possibilità di pubblicare i propri contenuti e ricevere maggiore visibilità. È tutto spiegato su www.udropper.com, dove invito tutte le persone a lasciare la propria mail per rimanere aggiornate sul lancio di questo progetto».
Facciamo un passo indietro: come nasce la sua passione per l’informatica?
«Tecnologia e informatica stanno plasmando il mondo in modi che non avremmo mai immaginato solo pochi decenni fa. La loro capacità di migliorare la vita delle persone, aumentare l’efficienza e promuovere l’innovazione è straordinaria. Tuttavia, come penso sia evidente a molti, la tecnologia da sola non è sufficiente per rendere il mondo un posto migliore. È l’intento umano, guidato da etica e responsabilità, che deve sfruttare queste potenti risorse in modo positivo. La mia speranza è che attraverso l’informatica possiamo affrontare le grandi sfide globali, dalla sostenibilità ambientale alla giustizia sociale, utilizzando il potenziale tecnologico per il bene comune».
Come vede il mondo dei social oggi? Serve un cambiamento?
«Il mondo dei social media oggi è complesso e in continua evoluzione. Ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, condividiamo informazioni e interagiamo con il mondo. Tuttavia, presenta anche numerose sfide e problemi che richiedono attenzione. Dare la possibilità a ogni persona di valorizzare e monetizzare i propri contenuti e addirittura condividere questo valore con altre persone, penso che possa essere un cambio epocale rispetto al panorama attuale e perché no, solo l’inizio di una trasformazione sociale ed informatica che prima o poi deve avvenire».
Poche ore all’avvio della campagna, emozionato? Cosa si aspetta?
«Sinceramente, non so cosa aspettarmi, ma credo visceralmente in questo progetto e metterò tutte le mie energie per realizzarlo. Sono certo che potrebbe far parlare di Ferrara in tutto il mondo. Sono consapevole che “nessuno è profeta in patria”, ma avendo una piccola vena romantica, spero che, anche grazie a questo articolo, si possa smuovere la coscienza dei ferraresi e ispirarli a partecipare a qualcosa che non ha precedenti nel web. Questo progetto ha il potenziale di nascere proprio nella nostra piccola ma incredibile e bella città».
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