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A Mesola e Goro è tornata la cicogna che vuole fare il nido nella caserma dei carabinieri

Annarita Bova
A Mesola e Goro è tornata la cicogna che vuole fare il nido nella caserma dei carabinieri

L’uccello si è abituato alla presenza dell’uomo ma rischia di essere investito dagli automobilisti

21 maggio 2024
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Mesola Niente da fare. La cicogna è tornata tra Mesola e Goro e non ha nessuna intenzione di volare via. Pare che abbia scelto come “casa” la caserma dei carabinieri di Goro e si è presentata sulla porta ormai diverse volte, tentando anche di entrare. Rassegnata, ha poi trovato luogo più o meno ideale su un lampione della pubblica illuminazione a Mesola, mentre durante la giornata ama stare nel cortile del Castello Estense.

«Mesola è così bella che nessuno la vuole lasciare - commenta ridendo il sindaco Gianni Michele Padovani -, poi chissà, magari porta anche bene vista la situazione nascite in netto calo. Scherzi a parte una soluzione va trovata perché arriva fin sulla strada ed è pericoloso per la cicogna e per gli automobilisti».

Il comportamento Sul perché faccia così, interpellato, uno degli esperti lo ha spiegato già nei giorni scorsi: «In tre giorni abbiamo ricevuto 50 chiamate - ha detto Alessandro Pozzati, referente responsabile del Centro recupero animali selvatici istituito nel 2019 nell’oasi naturalistica Garzaia di Codigoro -, per quell’esemplare che è tornato davanti al Castello di Mesola. Si tratta di una cicogna salvata e liberata a Porto Viro il 25 aprile scorso, ma dopo esser rimasta a stretto contatto troppo a lungo con gli esseri umani, probabilmente si è abituata al punto tale che gira pacificamente in strada, avvicinandosi alle persone e rischiando di essere investita». Indirizzando telefonicamente i volontari Oipa di Goro, Pozzati è riuscito a indurre la cicogna a scegliere un’altra dimora più appropriata (un vicino lampione). «Quasi tutte le sere si posa sul lampione di fronte a casa mia e dorme lì - racconta Massimo Puglioli -, quando pesco qualche pesce dal fiume lo lascio sulla riva, in modo che lei lo veda e se ha fame viene a prenderselo». «L’altro giorno passeggiava in piazza Castello, è bello vederla in giro per il paese e non dà fastidio a nessuno, magari bisognerebbe trovare un luogo più sicuro per lei».

La soluzione Detto, fatto. «Alcuni i volontari sono venuti a trovarmi - ha detto il primo cittadino - e mi hanno proposto l’installazione di un palo in una zona molto protetta dove l’uccello potrebbe trovare dimora. Non vogliamo mandarla via, tanto tornerebbe indietro e sarebbe anche pericoloso. Nello stesso tempo una soluzione va trovata e questa mi è sembrata quella più giusta». Padovani ha così contattato il direttore del Parco del Delta del Po Massimiliano Costa per capire come muoversi e per chiedere i permessi. «Siamo in un’area protetta, ci sono degli equilibri da rispettare anche per altre specie. Costa sembra comunque favorevole, non ci dovrebbero essere dunque problemi ad adottare la cicogna dandole però una casa. Che non sia la caserma dei carabinieri. Hanno già provato più volte a catturarla per portarla in un luogo consono ma appena si avvicinano col retino lei scappa chiedo però di porre molta attenzione nella guida».