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La sentenza

Valeria travolta e uccisa dalla moto. Due anni all’uomo che la investì

Valeria travolta e uccisa dalla moto. Due anni all’uomo che la investì

Il terribile schianto in cui la 19enne perse la vita l’estate scorsa a Polesella

24 maggio 2024
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Polesella Due anni, con sospensione della patente, sono stati comminati al motociclista che nella sera del 31 agosto del 2023 uccise Valeria Spinu. Il motociclista, rimasto ferito nel terribile schianto e poi ripresosi, ha scelto il patteggiamento della pena.

La vicenda

Era una sera d’estate, come tante altre, poco dopo le 21, quando Valeria Spinu, 19 anni, venne centrata da una moto. Assieme a lei c’era la figlioletta di 3 anni, rimasta ferita non in modo grave. Una notizia che era rimbalzata anche nel Ferrarese, lasciando tutti attoniti e colpiti dalle giovanissime età dei coinvolti nell’incidente e dalla tremenda dinamica di quanto accaduto. La mamma, di origine moldava ma che da poco tempo abitava in paese con il marito e la figlia, stava cercando di attraversare in bici la Statale Adriatica assieme alla figlioletta, all’altezza di via De Paoli, zona residenziale del paese che sorge lungo l’argine del Po. In quel momento sopraggiungeva la motocicletta: la moto condotta dall’uomo travolse violentemente la ragazza. Immediati furono i soccorsi arrivati in strada: sul posto arrivarono carabinieri, vigili del fuoco e Suem del 118. Ma tutti i ripetuti tentativi fatti dai sanitari per rianimare la donna furono purtroppo vani: la 19enne morì. La bambina, invece, pur ferita, si salvò. Arrivò anche l’elisoccorso, atterrato nel campo sportivo del paese, per garantire il ricovero del motociclista, intubato sul posto: le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi. La Statale venne chiusa. Sul posto si creò una piccola folla di curiosi e persone che comunque volevano saperne di più. Per verificare quanto accaduto, arrivò sul posto anche il sindaco di Polesella, Leonardo Raito.

La storia e l’epilogo

La 19enne con la sua famiglia, il marito e la piccola, sognava una vita in Italia. Era a Polesella ospite della mamma come turista, ma aspettava i documenti per poter costruire il suo futuro qui. Non ha fatto in tempo.

Il verdetto di primo grado è arrivato l’altro ieri nel tribunale di Rovigo.

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