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Il processo

Ferrara, 19 richieste di rinvio a giudizio per le mazzette alla Motorizzazione

Alessandra Mura
Ferrara, 19 richieste di rinvio a giudizio per le mazzette alla Motorizzazione

La richiesta avanzata ieri dal pubblico ministero Andrea Maggioni al processo per le revisioni “addomesticate”

25 maggio 2024
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Ferrara Diciannove richieste di rinvio a giudizio per le revisioni "addomesticate". È la richiesta avanzata ieri dal pubblico ministero Andrea Maggioni al processo sulle mazzette alla Motorizzazione Civile che, secondo le ipotesi di accusa, servivano ad attestare false revisioni di mezzi pesanti.

"Piccole corruzioni" da 100-350 euro a botta, come le aveva definite la stessa procura, ma che moltiplicate per decine e decine di casi (oltre duecento i capi d’accusa) configurerebbero un vasto giro di affari, a scapito della sicurezza stradale, coinvolgendo una settantina di imputati. L’udienza preliminare di ieri era dedicata alla discussione sui rinvii a giudizio di 23 posizioni, ma quattro imputati hanno fatto richiesta di rito abbreviato, unendosi alla quarantina di coloro che hanno già optato per il rito alternativo, tra cui i due funzionari della Motorizzazione Civile che secondo la procura avrebbero intascato le mazzette: gli ingegneri Cesare Franchi ed Edoardo Caselli, così come Alessandro Barca, il titolare della All Service srl che avrebbe fatto da intermediario tra le società di autotrasporto e i funzionari. Un’altra ventina di imputati ha chiesto il patteggiamento.

L’inchiesta di Finanza e Polizia stradale coordinata dalla procura era stata avviata in piena emergenza Covid. Il primo "sintomo" era arrivato da Ravenna, nel corso di un controllo a un camion da parte della Stradale a cui era seguito, poco dopo, lo strano caso di una revisione "notturna": un camionista si era fermato per la notte trovando, il mattino dopo, il mezzo "miracolosamente" revisionato.

L’inchiesta si era poi allargata quando alcuni testimoni avevano cominciato a parlare, portando a fine indagine al fermo di circa 600 mezzi e al sequestro di 358 carte di circolazione. Alla luce di quanto accertato, 168 veicoli erano stati sottoposti a revisione straordinaria, e soltanto il 10 per cento aveva superato la prova, smentendo il risultato di quelli che, come sostiene l’accusa, erano in realtà solo falsi accertamenti. L’udienza preliminare prosegue il 31 maggio, quando è attesa la decisione del gip sulle richieste del Pm, poi si procederà a discutere gli abbreviati.