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Soldi e politica

Ferrara, le spese elettorali ai raggi X

Francesco Gazzuola
Ferrara, le spese elettorali ai raggi X

Manifesti, scritti murali e affitti della sede elettorale sono le uscite più frequenti. Cifre al ribasso che non considerano quanto hanno sborsato i singoli candidati

25 maggio 2024
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Ferrara Due settimane alle urne e si alzerà il velo sul prossimo sindaco di Ferrara. Sarà il frutto di una lunga campagna elettorale che negli ultimi mesi ha invaso il capoluogo con eventi, manifesti affissi in ogni angolo e post sui social. Un vortice elettorale più o meno oneroso per partiti, liste civiche e candidati, perché esporre il proprio volto o simbolo tra le vie di Ferrara ha un costo e neppure indifferente.Quanto vale dunque la campagna elettorale ferrarese è presto detto: poco più di 87mila euro.

Il dato è fornito sommando i bilanci preventivi di spesa che i gruppi hanno depositato. Si tratta di una cifra al ribasso, che non rispecchia neanche lontanamente i costi reali investiti, dal momento che, innanzitutto, si parla di una stima e inoltre non tiene conto delle uscite affrontate dai singoli candidati.

Il podio Di tutte le 15 liste in corsa per le amministrative, a spendere di più, o almeno a dichiararlo, è il Partito Democratico con 28.500 euro di uscite preventivate. Con distacco, si aggiudica il secondo posto per investimenti legati alla campagna elettorale Ferrara al Centro di Andrea Maggi: 18.400 mila euro spesi, a fronte dei 19mila in entrata tramite quote ricevute dai sostenitori. E infine La Comune a sostegno di Anna Zonari: un’uscita complessiva di 6.750 euro per, tra gli altri, volantini, affitto della sede di via Ripagrande e concerto finale. Tutto sostenuto con il rigoroso autofinanziamento: ai 5mila euro di donazioni da sostenitori, si aggiungono le iniziative ludiche che hanno fruttato 2.042 euro (350 con il burraco, 1.692 dalla cena al Barco).

Per passare ai raggi X i bilanci preventivi di spesa elettorale di liste e partiti, necessario procedere per coalizione.

Daniele Botti 5mila euro in entrata di tasca propria e 5mila in uscita: Ferrara Futura del "giovane Botti" spende soprattutto in social media (2mila euro tra spazi pubblicitari e sponsorizzazioni).

Fabio Anselmo La coalizione di centrosinistra ha preventivato di sborsare in totale 38.393 euro, diversamente distribuiti. Si va dai 28.500 mila del Pd ai 500 del Movimento 5 stelle (stampa, giornali e biglietti da visita), passando dai 4mila della civica Anselmo Sindaco. Tra le spese della lista del candidato, compaiono mille euro di spese per le pubblicazioni del programma, che ha richiesto "grande impegno", come spesso specificano i membri della coalizione, ma a quanto pare anche molta carta stampata. Segue a ruota la lista "Patto per Ferrara", composta da Azione e dal Pri: erogati 3.586 euro, di cui 1.500 per l’evento che ha ospitato Calenda (e altri esponenti nazionali). I Civici e Sinistra Unita attingono da risorse proprie e da contributi, rispettivamente sborsando 1.300 e 507 euro.

Anna Zonari Già indicato il bilancio de La Comune, le elezioni sono costate 2.200 euro alla lista +Ferrara in Europa e Psi: totale di schieramento 8.950 euro.

Alan Fabbri La coalizione di centrodestra sta di poco sotto i rivali del gruppo opposto: 34.799,50 euro investiti nella campagna elettorale. Ci mette il carico da novanta Maggi, mentre prevedono spese inferiori le forze politiche. Quasi 6 mila euro la Lega, con 4mila per la locazione della sede elettorale (d’altronde la vista su corso Martiri della Libertà si fa ben pagare, da tutti). 5mila Forza Italia tra "affitto locali" e "manifesti". Seguono Fratelli d’Italia e Udc. Ma forse, tra tutti i numeri presi in esame, colpiscono i 300 euro messi a bilancio preventivo dalla lista del sindaco: 100 per manifesti, 100 per Enel e Telecom, 100 per dibattiti, conferenze e tavole rotonde... sicuramente non con Anselmo.