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Ferrara, piano urbanistico generale: per ora tutto fermo

Stefano Ciervo
Ferrara, piano urbanistico generale: per ora tutto fermo

Una trentina di cittadini si sono fatti avanti con richieste di modifica al Pug. Tecnici però disponibili «solo per chiarimenti»: rinvio al dopo voto

26 maggio 2024
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Ferrara Ascolto tanto, modifiche ai pareri negativi (per ora) no. Cittadini e imprese, a decine, hanno risposto all’invito del sindaco Alan Fabbri di interagire con gli uffici anche in questo periodo di attività amministrativa ferma per le elezioni, in maniera da verificare la possibilità d’intervenire sulle loro osservazioni al Piano urbanistico generale bocciate dai tecnici, in vista dei passaggi definitivi che avverranno nel nuovo Consiglio comunale. Le risposte però sono rinviate appunto alla prossima legislatura, anche quando si parla di modifiche tecniche, come interferenze con sottoservizi o casse di espansione, perché gli uffici di piano hanno fatto sapere di essere disponibili «solo per chiarimenti», nessuna possibilità quindi di cambiamenti di parere.

«In effetti non ci risultano risposte al momento» dice Lorenzo Poltronieri, presidente del Consiglio comunale, che non essendosi fra l’altro ricandidato ha potuto più liberamente svolgere un’attività di filtro dell’afflusso di richieste. «In queste settimane abbiamo ricevuto una trentina di persone, accompagnate dai tecnici, che chiedono appunto correzioni alle loro osservazioni non accolte - racconta Poltronieri -. Si tratta in gran parte di affrontare problemi molto specifici come ingressi strade, fognature da sistemare, fossi, scarichi da ripristinare: c’è ad esempio una lottizzazione con diversi appartamenti costruiti ad una quota... inferiore a quella della cassa di espansione, per cui il rischio è che si allaghino prima loro in caso di piogge intense».

Quindi, in linea di massima, non richieste che tocchino l’impostazione strategica del piano, in particolare la linea di delimitazione tra area urbana e territorio agricolo, che determina la possibilità o meno di realizzare nuovi interventi o ampliare quelli già esistenti. «Abbiamo raccolto la documentazione e l’abbiamo inviata agli uffici, senza però avere riscontri. A questo punto - è sempre il presidente del Consiglio comunale a parlare - andrà tutto alla prossima legislatura, quando le osservazioni saranno valutate dal nuovo Consiglio comunale».

Per l’approvazione definitiva, infatti, il Pug deve effettuare ancora diversi passaggi. Il più analitico è quello nella futura Commissione consiliare, dove dovranno appunto essere vagliate tutte le 288 osservazioni, con i pareri tecnici che potranno anche essere valutati diversamente dai consiglieri; poi il “pacchetto” modificato appunto in quella sede andrà approvato in Consiglio comunale, e infine approderà in Regione per il sì conclusivo.

È il caso di ricordare che più di un’osservazione su dieci, comprese quelle multiple di tipo metodologico delle associazioni dei professionisti, riguardano nuove costruzioni o aree edificabili, con modifiche al perimetro dei tessuti urbani, riclassificazione di aree in modo da consentire più edificato o addirittura modifiche del perimetro del Territorio urbanizzato, per “mangiare” campagna: quasi tutte bocciate.

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