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Ferrara, tempi d’attesa in sanità. Nuovo scontro fra Comitato diritti violati e Sant’Anna

Ferrara, tempi d’attesa in sanità. Nuovo scontro fra Comitato diritti violati e Sant’Anna

Protesta il Comitato Diritti Violati: “Ecco la “scorciatoia” per visite ed esami troppo lontani nel tempo. L’Asl: «Ma prima avvisate l’azienda sanitaria». Scintille sul pronto soccorso di Cona

28 maggio 2024
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Ferrara Il 2023 è stato un anno di cura dimagrante per l’ospedale di Cona. L’azienda ospedaliera ha infatti tagliato 89 posti letto sui 722 disponibili nel 2022. Intanto in pronto soccorso le attese per i ricoveri arrivano a superare anche le 24 ore. Ieri in sala d’aspetto, al Sant’Anna, erano molte le persone anziane, alcune ferme sul lettino solo per aspettare il ricovero. Che per qualcuno poi è arrivato in Casa di cura convenzionata. Sul punto è intervenuto il Comitato Diritti Violati: «La sanità è al collasso –ha scritto – i cittadini non possono finire in overbooking, questo non può essere ammesso per i pazienti della sanità».

Il comitato, «alla luce della situazione per l’accesso alle cure, in concomitanza con la proliferazione di ruoli dirigenziali e la cronica carenza di medici e infermieri di Pronto soccorso, ha deciso di offrire ai cittadini due strumenti per chiedere – in forza di legge – il rispetto e la tutela dei diritti alla salute violati».

L’intervento del comitato trae spunto dai «tempi di attesa, che a volte sono superiori a quelli stabiliti dalla legge per una visita medica specialistica o un esame diagnostico strumentale. Quella stessa prestazione, indisponibile in tempi accettabili, deve essere fornita nell’ambito dell’attività libero-professionale intramoenia in forza del Decreto Legislativo n.124/1998». Sono stati quindi predisposti due moduli «per ripristinare il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e riaffermare il diritto delle persone alla salute prendendosi cura dei loro bisogni». In un caso si può presentare richiesta di poter avere la prestazione sanitaria in regime di attività libero professionale–Alp quando i tempi sono superiori a quelli di una prestazione con priorità di prescrizione D (Differibile, con attesa massima 30 giorni per le visite specialistiche e 60 giorni per le prestazioni diagnostico strumentali) e P (Programmabile con attesa massima 120 giorni). Con l’altro modulo si presenta la richiesta di prestazione urgente in regime di Attività libero professionale–Alp quando vengono superati i tempi per una prestazione con priorità U (Urgente, 72 ore) e B (Breve, massimo 10 giorni). «Nel caso in cui la prestazione sia già stata fatta in una struttura privata, è possibile chiedere il rimborso», scrive il comitato. I moduli possono essere scaricati sul profilo facebook del comitato.

La replica dell’Asl. Sulla possibilità di rivolgersi a una struttura in libera professione con eventuale rimborso dal sistema sanitario, in caso di liste di attesa troppo lunghe per una visita medica o un esame, l’azienda ospedaliera precisa che «il decreto legislativo 124 del 1998 chiarisce che “l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria” che non comprende tutte le strutture private. È inoltre da escludersi che possano essere prese in considerazioni richieste di rimborso a posteriori, in quanto non sarebbe possibile per l’Azienda effettuare le opportune verifiche». Conviene quindi almeno informare l’Asl della decisione presa prima di rivolgersi ad un servizio in “libera professione”.

Sui tempi d’attesa l’azienda spiega di aver predisposto «un apposito piano in corso di realizzazione che contempla varie misure volte ad ampliare il numero di prestazioni sul mercato, tra cui l’acquisizione, a seguito di apposito accordo sindacale, di prestazioni in libera professione. Per i casi in cui, nonostante ciò, non sia ancora possibile erogare la prestazione esattamente nei tempi previsti dalla priorità della prescrizione, è già attivo un percorso di presa in carico dell’utente. Tale percorso prevede che un ufficio di back office monitori costantemente i tempi della prestazione e, in relazione alla relativa urgenza, contatti l’utente per aggiornamenti e per l’anticipo dell’appuntamento grazie alle nuove prestazioni acquisite o a rinunce da parte di altri utenti». La situazione di intasamento del pronto soccorso, testimoniata lunedì da persone presenti e in attesa dalla notte o dal pomeriggio precedente, secondo l’Asl, non rappresenta un caso tipico e rischia di fornire « una percezione della realtà falsata. Possono esserci infatti giornate in cui si verifica un numero di accessi rilevante al Pronto soccorso, con pazienti portatori di patologie che non ne consentono la dimissione e con tempi di boarding dilatati».

Dai dati raccolti dall’ospedale, il tempo medio di boarding (attesa in ps in attesa di ricovero), a Cona, è passata da 5 ore e 30 minuti a 3 ore e 35 minuti; il tempo medio di permanenza dei pazienti è passato da 6 ore e 31 a 4 ore e 41 minuti; la percentuale di pazienti a bassa complessità trattati e dimessi dal servizio entro 6 ore è passata dal 62 al 77 per cento.  




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