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Mesola: troppo alcol, vietata la festa

Katia Romagnoli
Mesola: troppo alcol, vietata la festa

Il sindaco ritira l’autorizzazione a utilizzare la sala civica per un diciottesimo compleanno. Scritte offensive sul municipio e danneggiamenti nella notte. Scoperto il responsabile

27 maggio 2024
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Mesola Ci sono troppi superalcolici alla festa per i 18 anni di un ragazzo che aveva affittato la sala civica e il sindaco, vista la presenza anche di minorenni, ritira subito l’autorizzazione. In tutta risposta, il giorno dopo (ieri mattina) si trova scritte offensive per il paese. Ma i carabinieri riescono subito ad individuare il responsabile, che certamente non dimenticherà il suo debutto tra i grandi.

La rivolta Tutto è successo sabato, dopo che lo stesso primo cittadino, Gianni Michele Padovani, aveva scoperto che, in violazione del regolamento che disciplina l’uso delle sale civiche, si stavano introducendo nel locale autorizzato per i festeggiamenti serali, ingenti quantitativi di superalcolici.

Senza conoscere a fondo gli antefatti, nei confronti del sindaco si scatena una rivolta, con prese di posizione ed insulti, sino alla svolta di ieri pomeriggio, quando i carabinieri della stazione di Mesola individuano, con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, l’autore degli imbrattamenti ad alcune pareti del municipio e ad un’area ludica dell’attiguo parco pubblico. È lo stesso Gianni Michele Padovani, nel corso di una conferenza stampa convocata dopo aver informato il Prefetto, a spiegare i fatti, documentandoli con foto e messaggi ricevuti.

«Alle 13 di sabato scorso ho ricevuto alcune segnalazioni telefoniche da parte di abitanti di Monticelli – dichiara il sindaco -, preoccupati per l’introduzione, nella sala civica già autorizzata ai festeggiamenti di un compleanno, di grandi quantitativi di superalcolici e di casse ed impianti audio. Ho deciso di chiamare la persona che aveva chiesto ed ottenuto l’autorizzazione ad organizzare la festa del diciottesimo compleanno di un ragazzo e in tutta risposta mi arriva la foto di uno scontrino dell’importo di 908,64 euro, somma interamente spesa in whisky, gin tonic, vodka, amari e liquori di ogni sorta. L’acquisto era stato effettuato in un punto vendita all’ingrosso del Veneto. Da buon padre di famiglia, che ci ha sempre messo la faccia, assumendosi le responsabilità delle proprie azioni e scelte, ma anche nella mia qualità di autorità locale di pubblica sicurezza, ho ritenuto di negare lo svolgimento della festa, contattando immediatamente i carabinieri, affinché venissero consegnate tempestivamente le chiavi della sala civica».

Minorenni Da notare che alla festa, per lo svolgimento della quale era stato già pagato il corrispettivo relativo all’uso della sala, avrebbero dovuto partecipare anche ragazze e ragazzi minorenni e che all’estensore della richiesta era stato comunicato che il regolamento comunale di Mesola vieta nelle sale civiche la preparazione e la manipolazione di bevande alcoliche.

Nella notte, evidentemente la festa si è trasferita di fianco al Municipio dove, domenica mattina sono state individuate scritte offensive, quali “Padovani pagliaccio”, per non parlare delle quantità abnormi di bottiglie di superalcolici abbandonate nel parco e nei cestini stracolmi, oltre ad atti vandalici, ai quali cittadini di spiccato senso civico, ieri mattina hanno posto rimedio. Nel frattempo i carabinieri, con l’ausilio delle telecamere, hanno assicurato alla giustizia l’autore delle scritte il quale, nel pomeriggio di ieri, si è recato personalmente in Municipio, dal sindaco, per scusarsi, assumendosi l’impegno del ripristino dei luoghi. Fino a ieri pomeriggio nessuna attestazione di solidarietà era giunta all’indirizzo del sindaco. «Intendo l’inclusione sociale dei giovani – conclude Padovani – in altro modo e non certo ad ubriacarsi. Non voglio strumentalizzare la cosa. vorrei che le persone comprendessero la delicatezza del momento e del tema. Stiamo parlando di ragazzi giovanissimi di questo territorio. Come amministratore responsabile, inoltre, attendo i giovani in Municipio per spiegare le loro le buone prassi e le regole di comportamento, al fine di promuovere il rispetto delle istituzioni». 


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