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L'indagine

Ferrara, comprò oltre 5 chili di marijuana. Il canale albanese della droga

Ferrara, comprò oltre 5 chili di marijuana. Il canale albanese della droga

L’acquisto “spiato” dagli investigatori in un’operazione dell’Antimafia

29 maggio 2024
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Ferrara Da processo per l’acquisto di cinque chili e mezzo di marijuana avvenuto quattro anni fa e definito ieri in abbreviato con una pena di dieci mesi di reclusione, emerge la storia della droga connection tra l’Albania e l’Italia, con i suoi rami a Ferrara, e ritornano personaggi già ospitati nelle cronache cittadine.

Il primo è il venditore: Hatim Husjini, un macedone 47enne legato a un gruppo albanese specializzato nel traffico di droga, oggi ai domiciliari dopo che venne arrestato dalla squadra mobile nel 2022, nel corso di una vasta indagine dei colleghi di Reggio-Emilia, coordinatadi dalla Dda di Bologna. Lui era il tramite a Ferrara tra il gruppo capeggiato dall’albanese Alfred Lecini. L’operazione portò a sequestrare 34 chilogrammi di marijuana e 3 chilogrammi di cocaina - droga che arrivava dall’Albania e viaggiava per mezzo Stivale per poi rifornire l’Emilia - e a scoprire, almeno in parte, il sistema di riciclaggio del denaro sporco, con il sequestro di 79.000 euro in contanti, destinati all’esportazione illegale in Albania. Il nome di Husjini, il braccio ferrarese dell’associazione, spuntò fuori nel 2022, in occasione dell’arresto. Da allora è ai domiciliari ed è stato protagonista anche della (piccola) cronaca recente: è lui l’uomo che venne arrestato - ma poi assolto dalle accuse - perché aveva malmenato un carabiniere dopo averlo visto in compagnia della sua ex moglie, mentre si recava al Sant’Anna per questioni mediche.

Il secondo è l’acquirente, l’uomo che ieri è stato condannato in abbreviato (era assistito dall’avvocato Gian Luigi Pieraccini). Anche lui è già noto. Giuseppe Ciulla, 48 anni, operaio che venne arrestato in via Baluardi due anni fa ancora dalla polizia di Stato, che gli trovò un tesoro droga, nascosto in casa e al lavoro: 15 chilogrammi di stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana, divisi in pacchi, stoccati in più posti tra cui anche gli armadietti di un ambiente dove lavorava, in una ditta del Polo chimico a Ferrara. Per quei fatti, davanti al giudice Danilo Russo, nell’aprile del 2023 aveva patteggiato 4 anni e 9 mesi di reclusione, oltre a una multa salatissima da ben 18mila euro. In quell’occasione, nel corso delle indagini, disse di essere stato pagato 1.500 euro per fare da custode alla droga.

Ma nel 2020, l’anno a cui si riferisce la condanna arrivata ieri, non stava facendo il custode: la polizia lo vide mentre comprava da Husjini cinque chili di marijuana il 20 settembre e un altro mezzo chilo il 29 settembre. Droga, dice l’imputazione, che per la quantità, il frazionamento, ammissioni dell’imputato, era destinata allo spaccio al minuto.

Daniele Oppo

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