La Nuova Ferrara

Ferrara

La storia

Ferrara, dopo settant’anni chiude la storica tappezzeria di auto d’epoca

Margherita Goberti
Ferrara, dopo settant’anni chiude la storica tappezzeria di auto d’epoca

Nessun passaggio di testimone per mancanza di professionisti interessati. I fratelli Ferraresi vanno in pensione: “Clienti dalla Svezia e dagli Stati Uniti”

29 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara L’autotappezzeria dei fratelli Enrico e Michele Ferraresi a Ferrara in via Piccolomini chiuderà definitivamente il prossimo venerdì. «Con la fine del mese - dichiara Enrico - mettiamo fine ad un’attività che iniziò mio padre Giuseppe nel lontano 1954 e quindi nel compiere ben 70 anni, va in pensione, come noi. Un po’ mi dispiace ma dall’altra parte sono contento perché ho iniziato a lavorare a 15 anni e mio fratello, che è più giovane, 9 anni dopo e penso di avere diritto di riposarmi». Un altro rammarico i fratelli Enrico e Michele però lo hanno, perché avrebbero preferito che qualcuno subentrasse per continuare quello che il padre aveva creato e che loro insieme avevano continuato con grande successo per tanto tempo. Invece non c’è stato nessuno che volesse imparare il mestiere o che, avendo già l’esperienza, rilevasse la ditta. Così, sebbene a malincuore, si chiude per la famiglia Ferraresi un’epoca storica come le loro auto, che li hanno accompagnati per due generazioni. Chi subentrerà dal 1 giugno non ha infatti niente a che fare con l’autotappezzeria. «Ho un bel giardino e mi dedicherò sia alla famiglia, sia a renderlo ancor più accogliente senza comunque dimenticare tutti questi anni che ci hanno visto impegnati in un lavoro che ci ha dato anche molta soddisfazione». Il padre Giuseppe, raccontano i fratelli Ferraresi, lavorava per la carrozzeria Morelli ed era specializzato nei sedili per auto da corsa. C’è un bel filmato online dal titolo "Il sarto dei 300 all’ora" che lo ritrae al lavoro, un ricordo prezioso dell’inizio dell’attività. Nel 1958 aprì in via Putinati la prima autotappezzeria di Ferrara ed in poco tempo il lavorò aumentò a tal punto da arrivare a ben sei dipendenti, con il sogno di coinvolgere nell’attività anche i suoi figli, che hanno ereditato da lui passione e manualità, precisione e regole. «Quando ho compiuto 15 anni -prosegue Enrico - sono andato a lavorare con lui e nel 1976 è arrivato anche mio fratello. A 22 anni ho rilevato la ditta, che poi abbiamo trasferito in questo capannone, dove abbiamo rivestito tantissime auto e rifatto la capote di tante altre» I n Italia si contano sulle dita di una mano le ditte specializzate in auto storiche e il passaparola di prestigiosi collezionisti è stato il loro biglietto da visita in tutto il mondo. «Abbiamo avuto clienti da Milano alla Sicilia, ma anche dall’estero. I più lontani erano negli Usa, mentre in Europa un cliente assiduo ci mandava le auto dalla Svezia e, con il passare del tempo, i figli dei primi collezionisti sono diventati nostri clienti. L’auto più antica che abbiamo sistemato è stata una Isotta Fuschini del 1927 alla quale abbiamo sostituito la tappezzeria rigorosamente in modo originale poiché dopo il nostro intervento c’è l’Asi che certifica se è stato fatto nel rispetto delle regole. La nostra specializzazione era sulla Porsche 356». Entrare oggi nel salone che ha ospitato tante vetture di pregio e vederlo vuoto mette un po’ di tristezza, ma Enrico e Michele sono comunque gratificati dall’aver dato il massimo e aver reso felici tanti appassionati di auto d’epoca.