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Il caso

Ferrara, la testimonianza: «Mi sono venduta per amore, temevo mi lasciasse»

Alessandra Mura
Ferrara, la testimonianza: «Mi sono venduta per amore, temevo mi lasciasse»

Accusato di favoreggiamento della prostituzione, parla la ex

29 maggio 2024
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Ferrara «Perché ho accettato di farlo? Perché lo amavo e avevo paura che mi lasciasse. Mi diceva che serviva a migliorare il nostro rapporto, perché lui era fatto così». Si è prostituita per amore, ha spiegato ieri al giudice la donna che in due occasioni ha acconsentito, su richiesta del compagno di allora, ad avere rapporti con altri uomini per denaro. L’ex fidanzato, 56 anni, è ora a processo per il reato di favoreggiamento della prostituzione. A parlare ieri in aula è stata la vittima, che ha ripercorso le fasi di una relazione nella quale - ha detto - sarebbe arrivata ad annullarsi pur di non perdere il suo uomo. I due si erano conosciuti nel giugno del 2020 e si erano messi insieme a inizio luglio. Le "proposte indecenti" erano arrivate poche settimane più tardi. «La prima volta - ha raccontato la testimone - mi aveva detto che si trattava di un gioco erotico, voleva che andassi con un altro perché "lui era fatto così", e ho acconsentito».

Il rapporto però viene pagato 150 euro, e a quel punto alla donna risulta chiaro che non si tratta di un gioco erotico ma di prostituzione. Nonostante questo, quando il compagno torna alla carica chiedendo di incontrare un altro l’uomo, lei accetta: «Sì ero consapevole di quello che significata, ma ho avuto paura a rifiutare perché temevo che potesse diffondere delle foto che mi aveva fatto. Così mi sono prestata ancora». Il rapporto si consuma nell’auto del cliente, dietro pagamento di 70 euro. I soldi, ha raccontato ancora la donna rispondendo alle domande del giudice «sono stati usati per fare la spesa, per una bolletta, ma parte li ha spesi lui al bar e per andare al night». La relazione tra la coppia nel frattempo si deteriora, fino alla rottura che avviene alla fine del 2021 e porta con sé anche uno strascico giudiziario, con una denuncia per molestie a carico dell’uomo che poi viene archiviata. Ma è sulla scia di questa denuncia che emergono i fatti che ora sono al centro del processo. «All’inizio non mi ero confidata con nessuno, solo con mia sorella. Poi ne ho parlato con quello che è diventato successivamente il mio nuovo compagno, che mi ha accompagnata dai carabinieri per sporgere denuncia».

I successivi accertamenti, resi più complicati dal fatto che la donna - come ha ammesso ieri - nel frattempo aveva resettato il suo telefono cellulare - hanno portato a raccogliere elementi ritenuti sufficienti dal Gip per rinviare a processo il 56enne, a cui si contesta il reato favoreggiamento della prostituzione per i due episodi avvenuti nell’estate del 2020. L’imputato potrà esporre la propria versione dei fatti alla prossima udienza che si terrà a novembre.