La Nuova Ferrara

Ferrara

L’episodio

Vandali in azione a Lido Estensi

Katia Romagnoli
Vandali in azione a Lido Estensi

Rotte piante e cestini dei rifiuti della nuova area al Logonovo

29 maggio 2024
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Lido Estensi Stagione balneare avviata ufficialmente lo scorso weekend, in concomitanza con l’attivazione del servizio di salvataggio a mare, ma si contano già i primi danni al patrimonio pubblico, provocati dai vandali a quanto pare sempre minorenni. Sono, purtroppo, state danneggiate piante ed aiuole ornamentali nel retrospiaggia del Lido Estensi. Un’incursione di teppisti, risalente con ogni probabilità alla notte tra sabato e domenica, ha suscitato un’ondata di indignazione e rabbia collettiva, dopo lo sfregio arrecato ad una delle aree più rappresentative della costa, il lungomare di Lido Estensi. Piante arbustive strappate con forza da alcune aiuole, fiori e foglie staccati brutalmente dai rami e poi ancora cestini abbattuti con gesti insani ed inconcepibili sono la cornice rimasta alla notte brava messa in scena da uno o più vandali, lungo la via Saverio Pozzati, il lungomare della località riviersasca più in vista della costa comacchiese. Mentre monta la protesta, il Comune di Comacchio, impegnato insieme al Consorzio del Lido Estensi ad abbellire la località, in vista dell’imminente avvio della media stagione, dovrà ancora una volta fronteggiare un’emergenza dovuta alla mancanza di senso civico dei teppisti.

I cestini saranno riparati, le piante ferite saranno sistemate o sostituite, ma ciò che rende ancor più inaccettabile l’accaduto, riguarda l’esborso di denaro pubblico, che avrebbe potuto essere destinato a ben altri interventi. L’indignazione corale parte dal presupposto che c’è chi come Marcella Fioravanti e gli operatori commerciali del Consorzio si sono adoperati per impreziosire il Lido Estensi con "Un mare in fiore" e c’è invece chi manca di rispetto all’ambiente e alla comunità, sfogando la propria bassezza contro il bene pubblico della collettività. Al Lido Estensi residenti e turisti auspicano che, come avvenuto a Mesola nei giorni scorsi, i responsabili di uno sfregio al verde e ai cestini del retrospiaggia possano essere assicurati alla giustizia, attraverso l’occhio elettronico delle telecamere disseminate sul territorio. Non tutti sanno che danneggiare ed imbrattare beni pubblici privati comporta conseguenze penali disciplinate dall’art 639 del codice penale.