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Lidi e Codigoro

Daini in centro a Porto Garibaldi, incidenti e richieste di intervento

Daini in centro a Porto Garibaldi, incidenti e richieste di intervento

I residenti: «Nelle pinete non c’è più cibo, si spostano a cercarlo»

30 maggio 2024
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Lidi e Codigoro Daini brucano l’erba in via Mentana a Porto Garibaldi e la cicogna di Mesola adesso cammina in centro abitato a Caprile. Tra la costa e il Delta del Po si moltiplicano, nelle aree urbane, gli avvistamenti di esemplari di fauna selvatica, ma sono in aumento, purtroppo, anche gli investimenti. Nelle ultime 24 ore il Centro di recupero degli animali selvatici ha fronteggiato diverse richieste di intervento provenienti dalle forze dell’ordine, a seguito di incidenti stradali, i quali hanno portato alla morte di daini e caprioli colpiti.

«Non c’è più da meravigliarsi – commenta Alessandro Pozzati, referente responsabile del Cras di Codigoro -, se si vedono sempre più spesso gruppi di daini a ridosso dei centri abitati. Si spostano progressivamente dalle pinete, dove hanno brucato e fatto sparire il sottobosco, sino a ridosso delle aree residenziali, dove trovano erba fresca e acqua dolce. Si abbeverano, infatti, nei canali irrigui, ma anche nelle vasche di decantazione delle acque meteoriche». Ieri mattina Pozzati ha recuperato il primo daino a Caprile. Si tratta di un esemplare maschio del peso apparente di 45 chili, annegato in un canale con sponde di cemento, dopo aver tentato, probabilmente, per tutta la notte, di recuperare la terra ferma. A ruota sono giunte poi due chiamate, rispettivamente dalla Polizia locale di Campotto, per il recupero di un capriolo investito e dalla Polizia provinciale, per il recupero di una volpe, anch’essa colpita da un’autovettura in transito. L’avvistamento dei mansueti ungulati alle porte dell’abitato di Porto Garibaldi e di Caprile, in previsione dell’inizio dell’alta stagione, non può che indurre maggiore prudenza e moderazione alla guida.

All’altezza dell’incrocio semaforico di Porto Garibaldi sono già 5 gli incidenti stradali con esito grave o gravissimo, per i quali si è reso necessario l’intervento del Cras, in quanto provocati dall’attraversamento di daini. «Si spostano soprattutto all’imbrunire, alla ricerca di cibo e acqua – puntualizza Pozzati – ; in questo periodo si muovono solo i maschi, soprattutto quelli più giovani, cacciati dal branco da quello dominante, mentre le femmine sono ferme, perché tra maggio e giugno partoriscono».

La cicogna Ad accendere i riflettori sugli animali selvatici, ha contribuito, in quest’ultima settimana anche la giovane cicogna, dell’età apparente di uno o due anni che, dopo aver stazionato nell’area di acciottolato che circonda il Castello di Mesola e dopo aver fatto compagnia ai carabinieri della stazione di Goro, ieri pomeriggio, per la prima volta è stata avvistata sulla banchina stradale del percorso che collega Caprile a Pontelangorino.

La sindaca Sabina Alice Zanardi, in omaggio all’attrice francese ed animalista Brigitte Bardot, ha voluto chiamare la cicogna Brigitte. «Durante la sagra dell’asparago di Mesola ho ricevuto più di 100 telefonate in due giorni – conclude Pozzati -, ma dopo cinque tentativi di catturarla, per impedire che possa essere investita da autoveicoli in transito, ho dovuto desistere. Si lascia avvicinare, ma non vuole assolutamente essere catturata». l

Katia Romagnoli

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