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Vigarano, il coraggio dell’agricoltore: «Ho puntato sulla vendita diretta»

Cinzia Berveglieri
Vigarano, il coraggio dell’agricoltore: «Ho puntato sulla vendita diretta»

Edoardo Guerzoni e il cambio dopo quattro generazioni di frutticoltori

31 maggio 2024
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Vigarano Mainarda La storia degli antenati di Edoardo Guerzoni, agricoltore 33enne di Vigarano Mainarda, ha radici antiche: «Ciò che fin da piccolo ho sentito raccontare del mio trisnonno era talmente singolare che mi sembrava una favola a lieto fine». Angelo, patriarca della famiglia Guerzoni, si è fatto dal nulla. Dopo anni trascorsi al limite dell’indigenza, lavorando instancabilmente nella campagne vigaranesi, grazie anche all’aiuto dei numerosi figli maschi riuscì a comprare dei terreni che coltivò prevalentemente a frutteto. «Mio bisnonno Elviro classe 1912, alla terra ricevuta in eredità, ne aggiunse altra che coltivò con mio nonno Carlo che a sua volta tramandò, assieme alla passione per il lavoro, a mio padre Claudio (oggi Guerzoni è il secondo cognome più diffuso a Vigarano e dintorni)». Per Edoardo è quasi scontato frequentare la scuola di agraria anche se non gli è ben chiaro cosa vorrà fare in futuro; con il diploma di maturità appena conseguito, assieme a un amico parte per l’Irlanda dove lavora come lavapiatti, come addetto alle pulizie negli ostelli e dopo un anno decide di tornare a casa, con le idee più chiare. Mentre affianca il padre, che da sempre predilige la coltivazione di mele e pere, comincia a domandarsi perché il costo della frutta riconosciuto al contadino è molto più basso rispetto a quello con cui viene rivenduta nei negozi; quando si addentra in tutti i passaggi che la frutta deve fare prima di arrivare nei negozi (dal trasporto ai mercati di vendita all’ingrosso), si dà come obiettivo quello di accorciare l’iter di vendita della frutta in modo da avere un maggior ricavo.

Il primo tentativo del giovane agricoltore è talmente rocambolesco che mentre oggi lo racconta sorride della sua disarmante caparbietà: «Nel tentativo di accorciare la filiera andavo nel frutteto di papà a "spigolare" le pere che, dopo la raccolta, erano rimaste sugli alberi poi, all’alba partivo per andare a venderle al mercato ortofrutticolo di Bologna». I genitori di Edoardo erano contrari a quel tipo di vendita, ma lui non si è mai perso d’animo: «Iniziai a coltivare un piccolo orto e quando raccolsi le prime verdure le andai a vendere nel piazzale antistante all’ora ristorante "Elsa"; due assi sostenute da un cavalletto furono la mia prima bancarella».A quel punto il padre decide di aiutarlo lasciandogli a disposizione per la vendita diretta quattro file di ciliegie, due file di albicocche, due di prugne, tre di mele e tre di pere, che lui vende nel piccolo gazebo che ha costruito all’inizio della strada d’ingresso alla proprietà di famiglia. Nel 2019 Edoardo Guerzoni riceve dal padre parte dell’azienda di famiglia e, grazie anche ai fondi riservati dallo Stato per i giovani agricoltori, si dedica alla vendita diretta di frutta e verdura a km zero."Edo", così lo chiama la sua numerosa clientela, ripercorre i calendari degli anni passati scandendo gli eventi atmosferici che ha dovuto fronteggiare per salvare la sua azienda: 2021 con i -7º del 7 aprile, una gelata storica che ha quasi annullato il raccolto; 2022 con i 35º raggiunti a maggio, il tentativo quasi disperato di mantenere irrigate le piante; 2023 e la grandinata straordinaria di aprile a cui ha fatto seguito l’alluvione; 2024... a ogni temporale si rimane col fiato sospeso, nel frutteto gli alberi sono pieni di pere e le verdure crescono rigogliose.

«La vendita diretta non è cosa facile - ammette Edoardo - per avere frutta e verdura disponibili più a lungo possibile devo coltivarle in modo più frazionato. Ogni 15 giorni, a esempio, pianto nuovi meloni per andare più avanti possibile nella vendita».Con le consegne a domicilio Guerzoni junior ha realizzato a 360º ciò che si era prefissato. Con l’aiuto di un amico, per certificare la freschezza e la qualità dei suoi prodotti, propone sui social le sue dirette, fatte durante le ore trascorse tra serre, campagna e magazzino: «Ci tengo che i clienti vedano con i propri occhi da dove arrivano i prodotti che comprano». Da poche settimane è diventato papà di Bianca, lui e la madre non vedono l’ora di portare la piccola a passeggio nella loro campagna, hanno una lunga storia familiare da raccontarle...