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L’indagine

Soldi spesi nel gioco d’azzardo, Ferrara è l’ultima in tutta Italia

Soldi spesi nel gioco d’azzardo, Ferrara è l’ultima in tutta Italia

Federconsumatori: ogni cittadino spende 1055 euro

31 maggio 2024
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Ferrara Scommesse on line, casino a distanza, giochi: l’azzardo dilaga in Italia ed è capace di raccogliere circa 150 miliardi. Quanto sono? Equivalgono all’89% della spesa alimentare degli italiani, stimata per il 2023; valgono 5 volte l’importo della legge di bilancio 2024 e basterebbe pensare che la spesa sanitaria nel 2023 ammonta a 131,1 miliardi.

Il dato emerge dalla seconda edizione de “Il libro nero dell’azzardo: mafie, dipendenze, giovani”, elaborato da Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena; Pamela Bussetti di Federconsumatori Modena e Massimiliano Vigarani, ricercatore statistico con il supporto della Cgil.

L’indagine offre un quadro tutto sommato positivo per Ferrara che si pone all’ultimo posto in classifica come raccolta pro capite cittadina ed è al 96° posto come provincia: in città si attesta a quota 1055 euro contro i 4143 di Isernia, che comanda la graduatoria. C’è però da dire che nel territorio estense si registra un aumento del 17% della raccolta: si passa infatti da 214 milioni del 2022 ai 251 del 2023.

In Italia una quota consistente dell’azzardo legale online è da far risalire, con evidenza, all’utilizzo dei canali on line, da parte delle mafie, come modalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Con prudenza ne stimiamo l’entità in 16-18 miliardi, il 20-22% delle giocate complessive online. «Con la sua “convenienza” (ogni 100 euro giocati ne tornano al giocatore mediamente 94, contro i circa 70-75% dei giochi fisici) il gioco online ha probabilmente assorbito una parte del riciclaggio esercitato nel passato attraverso AWP e VLT - analizza Federcosumatori - Un fenomeno certamente ancora esistente, ma difficile da quantificare, stante il divieto di diffusione di dati che andrebbero intrecciati con quelli dei giochi da remoto».

Non solo mafie però; una parte delle anomalie nei numeri dell’azzardo può essere ricondotta alle opacità di alcuni settori economici, dove è frequente la circolazione di capitali in nero. «In questo senso - si legge nell’indagine - andrebbero esaminati i settori dell’edilizia (con le molteplici opacità del 110%) e del turismo, con attenzione alle rilevanti somme generate dagli affitti turistici irregolari».

Ma c’è un altro fenomeno, nella crescita vertiginosa dei numeri dell’azzardo in remoto; ed è l’irruzione di consumatori nuovi, che più di altri si sentono a casa propria nella Rete: i giovani.

Ma nell’indagine ci si interroga soprattutto su chi siano le realtà che portano a una raccolta così imponente nel giorno d’azzardo on line. «Di azzardo in questa campagna elettorale se ne parla pochissimo - incalza Federconsumatori e Cgil - nonostante sia in corso un attacco alle norme che diverse Regioni e Comuni hanno nel tempo introdotte, per tentare di limitare il dilagare dell’azzardo. Tra tutte è la Legge dell’Emilia-Romagna la più criticata da chi vuole una maggiore libertà d’azione delle imprese dell’azzardo. L’obbiettivo esplicito è quello di demolire quelle con una legge nazionale; in cambio Regioni e Comuni riceverebbero risorse prelevate dalla tassazione dell’azzardo. Uno scambio per noi inaccettabile, che ancora più di oggi metterebbe al centro gli interessi delle ricchissime imprese del settore azzardo, marginalizzando il diritto alla salute degli italiani». 


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