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Tutto fermo al Punto nascita. E la riapertura è un miraggio

Tutto fermo al Punto nascita. E la riapertura è un miraggio<br type="_moz" />

Per l’Asl rimane la sospensione a tempo indeterminato

04 giugno 2024
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Cento Ancora incerto il destino del punto nascita all’ospedale Santissima Annunziata di Cento. Di sicuro c’è che è tuttora chiuso e che resterà tale, al netto di novità per ora non rintracciabili.

Il 1º giugno, almeno teoricamente, scadevano i sei mesi di proroga annunciati dall’assessore comunale alla Sanità, Mario Pedaci, lo scorso gennaio in commissione, dopo un incontro con i vertici dell’Asl a dicembre. Ma è proprio l’azienda sanitaria a negare che vi fosse una data certa e a riferire, invece, che il servizio sarà sospeso fino a quando non sarà reperito il personale. A ciò bisogna aggiungere anche il fatto che dal ministero competente non è ancora giunta alcuna comunicazione inerente la deroga richiesta dalla Regione Emilia-Romagna per poter operare al di sotto dei 500 parti all’anno. Qualora questa dovesse giungere, aveva dichiarato Pedaci, l’Asl dovrà pronunciarsi in modo definitivo dato che, al momento, non esisterebbe alcun atto che sancisce la chiusura definitiva del punto nascita e si continua a parlare di sospensione a tempo indeterminato.

Le cause Ripercorrendo la storia recente, l’azienda sanitaria, attraverso dirigenti e medici, aveva già preannunciato poco tempo fa, durante una seduta della commissione comunale nata appositamente, che vi era un problema legato allo scarso numero dei parti; a questo si è andata ad aggiungere anche la questione legata al personale: troppo poco e non abbastanza specializzato, quello neoassunto, da garantire la sicurezza delle partorienti.

«Risulta, dunque, obbligatorio un affiancamento con colleghe esperte e ciò rende più difficoltoso il loro inserimento – spiegava la nota della dirigenza sanitaria scritta nello stesso periodo di un anno fa –. Con tali dotazioni non sarà dunque possibile garantire, con livelli di sicurezza minimi indispensabili, la copertura del servizio al punto nascita di Cento durante il periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre (2023, ndr)».

«Ovviamente continueranno gli sforzi da parte della direzione – proseguiva la nota aziendale – per cercare personale medico ed assistenziale, con l’obiettivo di riattivare il punto nascita centese in una situazione di sicurezza per l’utenza». Ma a quanto pare gli sforzi sono risultati vani e il servizio dovrà trasmigrare a Cona.

Il comitato Fortemente critico Marco Gallerani, referente dei Cittadini in soccorso all’ospedale di Cento. «Ferisce dover constatare che il sindaco Accorsi, malgrado tutto, continua a non voler entrare nel merito delle reali cause che hanno portato alla sospensione del punto nascita dell’ospedale di Cento – spiega Gallerani – Anche in occasione della recente intervista rilasciata alla Festa de L’Unità di Cento, tra gli altri punti toccati, Accorsi ha palesemente giustificato la chiusura del reparto nascite ripetendo la solita giaculatoria del calo dei parti, senza mai dire perché a Cento il calo è stato ben del 70 per cento, negli ultimi 10 anni di attività del reparto, contro il 26 per cento a livello nazionale e del 27 per cento a quello regionale».

Secondo il referente del comitato civico, la volontà di Accorsi di difendere a oltranza la decisione politica regionale di accorpare i punti nascita nelle grandi strutture ospedaliere, lasciando scoperte vastissime zone di territorio, sta portando Cento ad una situazione decisamente insostenibile. «Il fatto che negli oltre 2.600 chilometri quadri del distretto sanitario ferrarese, ora si possa partorire solo a Cona, con tutti i disagi che questo comporta, porta a dover considerare la situazione intollerabile, almeno per chi ha a cuore il bene dei cittadini. Per chi, invece, pensa esclusivamente al bene del proprio partito e della propria carriera politica, tutto questo, evidentemente, è solo un problema da nascondere sotto il tappeto. Non vi sono comunicazioni ufficiali in merito – conclude Gallerani –. Questo comportamento omissivo, abbinato a dichiarazioni parziali e mistificatrici della realtà, da parte dell’Amministrazione comunale di Cento e della dirigenza sanitaria ferrarese, deve portare ad una reazione democratica che vedremo come organizzare».

Tre stop in regione Da una ricerca effettuata confrontando dati Istat Gallerani spiega anche che «emerge il dato sconvolgente del bassissimo numero di punti nascita in Emilia Romagna, soprattutto in rapporto alla superficie del territorio e alla popolazione. Attualmente sono 17 aperti e tre sospesi (Guastalla, Mirandola e Cento)», con quest’ultimo che ormai è sospeso a tempo indeterminato, salvo eventuali novità future. l

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