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I comizi finali: il centrosinistra

Anselmo: «Progresso e diritti umani per una società più felice»

Stefania Andreotti
Anselmo: «Progresso e diritti umani per una società più felice»

L’avvocato dialoga con un cartonato di Fabbri: «Ecco il confronto che non ho potuto avere»

07 giugno 2024
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Ferrara «Finalmente il confronto che non sono riuscito ad avere». Fabio Anselmo sale sul palco per il comizio finale della sua campagna elettorale portando un cartonato di Alan Fabbri, con il quale dialoga, in assenza, durante tutta l’ora a sua disposizione, davanti a un migliaio di persone in piazza Trento e Trieste.

Alla mancanza di contraddittorio pubblico con il principale avversario dedica l’esordio del suo discorso, che suona in più punti come un’arringa, corredata di accuse e prove.

«Durante i tanti incontri pubblici ho portato fatti che non sono mai stati smentiti, se i dati che ho citato non sono veri, dimmelo» dice rivolgendosi all’effige accanto a lui sul palco.

Ribadisce poi uno dei temi centrali della sua campagna ovvero che «non si può pensare a una società migliore, al progresso economico, alla felicità, senza rispetto dei diritti umani, mentre la politica istiga all’odio fratricida, mettendoci contro ai migranti, concepiti solo come schiavi, che sono già parte delle nostre comunità, ne abbiamo bisogno. La pubblica amministrazione deve aiutare le persone che vivono ai margini, di indifferenza si muore, lo dice sempre Ilaria (Cucchi, presente sotto il palco, ndr). Il Comune dovrebbe svolgere il suo ruolo, aiutando queste persone e le associazioni di volontariato che lo fanno quotidianamente, invece di vessarle e investire milioni di euro per gli amici degli amici, per fare dei concerti che sequestrano questa piazza. Non è vero che non voglio i concerti, è che non li voglio qui e non li voglio pagare con le mie tasse», si accalora, conquistando uno degli applausi più fragorosi.

Sul tema dello sviluppo economico e d’impresa di sofferma sul Polo Chimico. «Quello che non accetto è la propaganda fatta da Fabbri sul programma di efficientamento, che ha un problema, ovvero se le aziende arriveranno per investire, non sapranno dove costruire perché i terreni appartengono a Eni Rewind, che non ha mai firmato l’accordo, e hanno un costo doppio rispetto a quelli limitrofi. Ho sentito parlare di zona franca urbana come soluzione a questo problema, ma se ci spingiamo a questo, quanto dobbiamo essere disperati? Questo non significa aver fatto un buon lavoro».

Poi un ulteriore affondo sul programma di Fabbri «tutto basato sul nuovo Pug, che è stato approvato, ma non ancora adottato in via definitiva». Arriva anche un passaggio su Hera «il costo del teleriscaldamento per privati e imprese è aumentato in modo esorbitante, nonostante noi avessimo la geotermia e non fossimo schiavi del gas, a causa degli extraprofitti e del monopolio su un servizio pubblico essenziale, su cui il Comune sarebbe dovuto intervenire a favore di cittadini e aziende».

Sulla sicurezza «spetta alle forze dell’ordine ed è diversa dal degrado urbano, che invece riguarda l’amministrazione».

Poi in chiusura riporta degli audio del vicesindaco uscente Nicola Lodi, in cui si parla di gogna pubblica, rapporti con questore (non quello attuale) e comandante della polizia locale, accesso agli atti relativi alla Fiera. Su questo chiede: «rientra tra le competenze di un assessore dire al questore cosa deve fare? Come è possibile che avesse accesso a questi atti di indagine?». Avrebbe tante altre cose da dire assicura Anselmo, «sulla cultura che è diventata un franchising» e su tanti altri temi, ma il tempo è finito ed è il momento dell’appello al voto. «Basta bugie, basta fughe, ferraresi andate a votare oppure perdete un vostro diritto, anche quello poi di lamentarvi».