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La sentenza

Jolanda, maltrattano il figlio per 17 anni: padre e madre in carcere

Jolanda, maltrattano il figlio per 17 anni: padre e madre in carcere

Il ragazzo denuncia le violenze durate tra il 2005 e il 2022, scattano le indagini e i genitori vengono condannati a 3 anni e 4 mesi

06 giugno 2024
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Jolanda Tre anni e quattro mesi: a tanto ammonta la condanna per maltrattamenti emessa dal giudice nei confronti di un padre e di una madre violenti. E potevano essere molti di più se non avessero scelto il rito abbreviato che consente quindi uno sconto di pena vista la celerità del procedimento. La vittima è il figlio che - stando alle accuse provate e ormai accertate - stato sottoposto ad un regime vessatorio per 17 anni ossia in un periodo compreso tra il 2005 e il 2022 quando aveva deciso di ribellarsi e di denunciare quanto stava subendo con regolarità.

Il giudice non ha riscontrato scusanti nel comportamento e ha scelto di equiparare gli atteggiamenti dei genitori: nessuno dei due ha mai tentato di ostacolare l’altro e sono entrambi colpevoli in egual maniera secondo la giustizia italiana. E così, a fronte del giudizio passato in giudicato e senza quindi più la possibilità di fare appelli, ecco che il provvedimento è diventato definitivo ed è stato possibile per il tribunale di Ferrara emettere l’ordinanza di carcerazione, eseguita mercoledì quando la coppia è stata individuata e raggiunta. La donna è stata portata nel penitenziario di Bologna mentre il marito è ora rinchiuso nel carcere di Ferrara. Sono stati i carabinieri di Jolanda ad eseguire il provvedimento. Per nessuno dei due sarà possibile accedere alla sospensione della pena e torneranno in libertà soltanto a fronte di un’istanza ad un altro giudice.

«I fatti - spiegano i carabinieri del comando provinciale nel diffondere la notizia, autorizzata dalla procura di Ferrara - dimostrano quanto sia difficile poter perseguire crimini che accadono all’interno delle mura domestiche e che solo il coraggio di parlare e di riporre fiducia nelle forze dell’ordine e nelle persone che possono concretamente aiutare, può portare alla luce una situazione che altrimenti sarebbe stata destinata a rimanere nell’ombra e nel silenzio. La fine di un incubo per il ragazzo che, ora che ha ottenuto giustizia per quanto ha dovuto passare, potrà rifarsi una vita e tentare di lasciarsi alle spalle questo brutto trascorso».

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