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Seggi aperti, si vota per Europee e Comuni

Andrea Marini
Seggi aperti, si vota per Europee e Comuni

Al via la due giorni elettorale, alle urne 3,5 milioni di emiliani-romagnoli. A Ferrara si rinnovano 13 Consigli comunali

08 giugno 2024
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Sono oltre due milioni gli elettori, che in Emilia-Romagna, oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani saranno chiamati alle urne per votare, oltre che per le elezioni europee, anche per il rinnovo dei sindaci e dei consigli in 225 Comuni.

Potranno votare in 2.574 seggi aperti sabato 8 dalle ore 15 alle 23 e domenica 9 dalle 7 alle 23. Oltre a 225 primi cittadini, saranno eletti anche 3.026 consiglieri comunali. Nella stessa tornata in tutti i 330 comuni emiliano-romagnoli circa 3,5 milioni di elettori sono chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo. Si vota in cinque capoluoghi di provincia (Modena, Reggio Emilia, Forlì, Cesena e Ferrara) e in altri 30 Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, ovvero quelli in cui, nel caso nessun candidato riesca a raggiungere il 50% dei voti al primo turno, si renderà necessario un ballottaggio fra i due candidati più votati sabato 22 e domenica 23 giugno. (dalle 7 alle 23 e lunedì 24 dalle 7 alle 15), per scegliere con il ballottaggio tra i due candidati che al primo turno abbiano ottenuto il maggior numero di voti.

L’Italia eleggerà 76 euro-deputati su un totale di 720. L’Emilia-Romagna è “inserita” nella Circoscrizione Nord-Est (nord-orientale) comprendente anche il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. L’Emilia eleggerà 15 eurodeputati. Si tratta di elezioni sulle quali, mai come nelle recenti tornate elettorali, l’attenzione è stata così spasmodica, al punto che di fatto il paese vive in una sorta di “campagna elettorale perenne” dallo scorso anno. Sono tanti infatti gli interessi, soprattutto in proiezione futura, che si intersecano e si attendono dall’esito dello spoglio elettorale. Si può dire che si tratta di un voto che guarda al giardino di casa, al campanile, per così dire fino al quadro continentale se non planetario - in ottica ovviamente geo-politica.
 

Urne piene o semivuote?

Vediamo allora di considerare alcuni dei temi principali. A cominciare da quelli più immediato, che si potrà verificare in tempo reale: la partecipazione al voto. Questa è la prima grande incognita che pesa sul voto. Si tema una grande astensione, frutto di anni di disillusione e di un allontanamento sempre maggiore, soprattutto dei giovani, dalla politica e da un certo modo di fare politica in Italia, per colpa prima di tutto della nostra classe politica, più impegnata ad alzare bandierine, e a denigrare l’avversario, che a risolvere concretamente i problemi che la gente affronta tutti i giorni. I giovani, i più trascurati, sono la prima incognita da questo punto di vista. A supportare la partecipazione al voto potrebbe essere la contemporanea presenza del voto per i primi cittadini . Elezioni che ,come noto, sono particolarmente sentite e quindi richiamano alle urne elettori. Se non per convinzione politica si finisce per recarsi ai seggi anche solo per aiutare l’amico, il parente o il conoscente in corsa per un posto da sindaco o consigliere.
 

Campanili contesi

In Emilia tra l’altro ci sono alcune sfide nei capoluoghi storicamente in mano alla sinistra che potrebbero per la prima volta vedere cambiare la guida, o in cui si cerca il ribaltone: vedi Modena e Reggio Emilia, nel primo caso, e Ferrara nel secondo.

Qui Ferrara Nel Ferrarese sono 13 su 21 i Comuni alle urne: oltre al capoluogo Ferrara, tra i comuni di grosse dimensioni ci sono anche Copparo e Argenta. Gli altri sono Poggio Renatico, Voghiera, Masi Torello, Ostellato, Fiscaglia, Jolanda, Riva del Po, Tresignana, Lagosanto e Mesola. Con i nuovi 13 sindaci si dovranno eleggere anche 180 consiglieri comunali.

Nel capoluogo la corsa per la carica di sindaco conta quattro candidati. A cominciare dal candidato sindaco di centrodestra e sindaco uscente, Alan Fabbri, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc e due civiche (una porta il suo nome e cognome, l’altra è Ferrara al centro); il candidato di centrosinistra Fabio Anselmo, sostenuto da Pd, Movimento 5 stelle, Sinistra Unita, Patto per Ferrara (Azione e Pri), I Civici e la civica Anselmo Sindaco; Anna Zonari, candidata sindaca per La Comune e per la lista Psi e +Ferrara in Europa; e Daniele Botti, candidato della lista Ferrara Futura. 

Europa con vista Regione

Spostandoci su un piano europeo, questo voto si interseca con una “vista regionale” l’esito delle urne potrebbe essere una prima cartina di tornasole di come andranno le cose a ottobre o novembre, quando si tornerà ai seggi per l’elezione del nuovo presidente della Regione. Il centrodestra , mai come in questa occasione, si dice convinto di prendere la storica regione “rossa” e la prima indicazione sul vento in cambiamento può arrivare già domenica. Riuscirà il centrosinistra a difendere i l fortino? Oppure si aprirà la porta all’alternanza? Le urne potrebbero dare il cosiddetto “voto di tendenza”.
 

Nemici-amici

Ma alle sfide tra schieramenti avversi, si oppongono quelle tra alleati e all’interno dei partii stessi. Nel 2019 nella circoscrizione Nord Est, nella quale è inserta l’Emilia Romagna finì con sei seggi per la Lega, quattro per il Pd, due per il M5s, uno per Fratelli d’Italia, un altro per Svp, zero eletti invece per Forza Italia.

Stando ai sondaggi pubblicati negli ultimi mesi la Lega che fu trionfatrice alle precedenti europee rischia di vedersi “sostituita” in termini numerici da Fratelli d’Italia, cedendo parlamentari a Bruxelles a Meloni and Co. Non solo, ma potrebbe addirittura essere scavalcata da Forza Italia che potrebbe attirare i delusi da un Salvini con sempre meno appeal sull’elettorato. ma anche moderati del centrosinistra. Nel centro sinistra lo stesso discorso si può fare circa la concorrenza tra M5s e Pd, chi dei due riuscirà a conquistare la percentuale maggiore nell’area di riferimento, potrebbe poi alzare la voce o comunque vantare la guida della possibile (seppur tutta da costruire) alleanza per il voto regionale. Quanto alle lotte intestine in casa Pd la componente Bonaccini avrà un maggiore peso o sarà a sua volta superata dagli aficionados della linea Schlein? Come si può intuire dallo spostamento, in un senso o nell’altro dei voti, ci saranno conseguenze molto importanti. Per non parlare poi di come spostamenti di voti verso destra o verso sinistra potranno ripercuotersi sul futuro della politica dell’Unione Europea, e dello scacchiere internazionale. Insomma grande curiosità e attesa. Ma soprattutto l’importanza di incidere su tutto questo con la forza del proprio voto.