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Il caso

Ferrara, furti alla velostazione: «Rubate due bici in pieno giorno»

Alessandra Mura
Ferrara, furti alla velostazione: «Rubate due bici in pieno giorno»

La testimonianza: «Io e mio figlio siamo stati vittime. E sabato c’erano altre dieci catene spezzate»

09 giugno 2024
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Ferrara I ladri di biciclette sembrano averci preso gusto a saccheggiare la velostazione. Dopo i furti lamentati nei giorni scorsi da vari pendolari, alle proteste si aggiunge quella della signora Simona, reduce da una giornata a dir poco sfortunata: due biciclette sparite, a cui aggiungerne una terza rubata (però dal cortile del liceo Ariosto) la settimana precedente.

Una domenica nera, cominciata con l’arrivo in stazione per prendere il treno e andare a votare: «Sono domiciliata a Ferrara, e non avendo l’auto mi muovo in bicicletta». La due ruote, un mezzo di valore, viene parcheggiata alla velostazione,«ma al ritorno ho trovato la catena spezzata e la bici sparita. Era una chiusura grossa, di quelle che per spaccarle devi usare un flessibile. E vicino c’era un’altra decina di catene rotte». Stessa sorte per la bici del figlio: «Poco più tardi mi ha telefonato, era sparita anche la sua. Una bici più vecchia, ma non è questo il punto. Entrambi i furti - poi denunciati ai carabinieri - sono avvenuti in pieno giorno, in mancanza di vigilanza e protetti dal muro che li nasconde dalla vista dei passanti, i ladri hanno tutto il tempo e il modo di forzare le chiusure e portare via le biciclette. E a giudicare dalle catene rotte che ho visto per terra sabato, hanno fatto un bel bottino. Senza un servizio di sorveglianza la velostazione non è certo un punto sicuro in cui lasciare la bicicletta, una volta potevi almeno scegliere se lasciarla in custodia nel deposito, devi solo sperare che ti vada bene».

Ieri mattina la situazione appariva in ordine, senza catene “sospette” spezzate a terra, ma in effetti il muro che circonda l’area di sosta incustodita, più che le biciclette sembra proteggere i malintenzionati da occhi indiscreti. Forse è anche per questo - oltre che per gli stalli non numerosissimi - che molti ciclisti continuano a piazzare le due ruote un po’ dappertutto, legate a pali o cancellate, oppure nelle rastrelliere di fianco all’area taxi, una giungla impervia di ruote, selle e manubri che ha comunque il vantaggio di affacciarsi sulla strada e di contare sul “presidio naturale” dei taxi per tenere un po’ di lontani, almeno di giorno, i ladri. «Una delle cose che più apprezzo di Ferrara è la possibilità di muoversi in bici, i parcheggi devono essere sicuri», conclude Simona. Ferrara Tua, attraverso il suo presidente Luca Cimarelli ha già fatto sapere che per impedire furti e intrusioni la velostazione sarà dotata di un cancello automatizzato che si potrà aprire tramite l’apposita app in via di definizione. Dopo essersi registrati si dovrà inquadrare il qr code all’ingresso, che riconoscerà chi è autorizzato ad entrare. Nell’area saranno installate anche telecamere e illuminazione interna.