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Ferrara, attacchi hacker alle imprese: una realtà su 3 fa prevenzione

Eleonora Sala
Ferrara, attacchi hacker alle imprese: una realtà su 3 fa prevenzione

Anche le piccole realtà investono sempre più sulla cybersicurezza. Password complesse, backup dei dati e controlli di accesso si diffondono

11 giugno 2024
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Ferrara Quante persone, ogni giorno, sono vittime di reati informatici? Tutti ricevono quotidianamente decine di messaggi da numeri o mail sconosciute. Il cellulare e il computer sono ormai diventati armi a doppio taglio, che i truffatori sfruttano a loro vantaggio.

Basta guardare l’Emilia Romagna, dove gli ultimi dati Istat relativi ai delitti denunciati nel 2022 mostrano una crescita del numero di vittime di reati informatici del 9,2%. L’incremento è secondo solo alle Marche (+9,7%).

Non si può negare: siamo tutti possibili vittime. Ma qual è la minaccia esattamente? Cosa sono i reati informatici? Si tratta principalmente di truffe e frodi, furti di soldi o dati durante pagamenti online. Sono generi di reati che coinvolgono generalmente 48 persone ogni 10mila residenti. Cliccare un pulsante sbagliato o aprire una e-mail è diventata una minaccia quotidiana.

Ma proviamo a guardare il tutto ampliando il punto di vista. Se in piccolo, chiunque possieda un cellulare è una possibile vittima, le piccole imprese sono una miniera d’oro luccicante agli occhi dei truffatori. Per questo le aziende sono corse ai ripari. C’è chi sta iniziando sempre più a difendersi, come Ferrara, dove, nel 2023, il 37.9% delle imprese ha investito in cybersicurezza.

In Italia molte piccole ditte (10-49 addetti) utilizzano nel 91,5% dei casi, almeno una misura di sicurezza ICT e nel 72,1% ne applicano contemporaneamente 3. In particolare è in uso l’autentificazione con password complesse (presente nell’83%), il backup dei dati (78,5%) e il controllo dell’accesso alla rete (57,6%). Con meno diffusione seguono l’uso di VPN (37,3%), valutazione di rischio ICT ( 32,2%) e l’utilizzo di un sistema di monitoraggio che consente di rilevare attività sospette dei sistemi ICT e ne allerta le imprese, oltre a software antivirus autonomo (30,8%).

Nonostante le precauzioni, molte aziende sono state colpite comunque da truffatori che, una volta entrati in possesso del sistema informatico, chiedono un corposo riscatto. Nel 2022 il 2,9% delle piccole imprese era rimasto senza servizi ICT a causa di attacchi esterni, l’1.7% ha subito il danneggiamento di dati e lo 0,5% ha segnalato la divulgazione di dati riservati.

Analizziamo ancora una volta l’Emilia Romagna, attraverso l’indagine Excelsior di Unioncamere-Anpal, che mette a confronto le quote investite in cybersicurezza dalle imprese nell’anno 2022 e nel 2023. Si nota subito un aumento del 38,1% delle MPI, rispetto al 35,8% del 2022. Anche Ferrara cresce con un 37,9%, che supera il 2022 con il 33,7%. Altre città vicine come Bologna e Parma riscontrano i dati più elevati, con un 43,9% per la prima e un 41,2% per la seconda.

La sicurezza informatica è fondamentale in un contesto di crescente digitalizzazione economica e le piccole imprese emiliano-romagnole non si fanno trovare impreparate.