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L’analisi

Il bilancio delle coalizioni nel Ferrarese

Davide Bonesi
Il bilancio delle coalizioni nel Ferrarese

Il centrodestra senza accordi arriva ultimo. Per il centrosinistra sempre meno le bandierine

11 giugno 2024
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Ferrara Forse è la prima volta che le elezioni amministrative nel Ferrarese non vedono vincitori ma solo sconfitti tra le grandi coalizioni. Sì, perché in termini numerici centrodestra e centrosinistra non possono essere soddisfatti dell’esito delle urne (al netto dei due ballottaggi previsti), visto che le bandierine sul territorio sono calate. Poi, chiaro, il centrodestra riconferma Ferrara, l’elezione ovviamente più importante, ma il segnale dato dalle urne è chiaro: non contano i partiti bensì i territori.

Centrodestra

L’analisi della coalizione attualmente al Governo non può che partire dai pessimi risultati ottenuti nei Comuni dove non è stata trovata una intesa con la civica più vicina politicamente. A Lagosanto, Ostellato e Riva del Po il centrodestra è arrivato addirittura ultimo, non entrando in consiglio a Ostellato e la beffa è che proprio a Lagosanto ha visto l’ex sindaco vincitore cinque anni per conto della Lega. Conferme (scontate) sono arrivate a Poggio Renatico, Jolanda di Savoia e Voghiera ma con liste civiche, comunque di centrodestra, mentre a Fiscaglia la coalizione non aveva candidato, un implicito benestare al sindaco Tosi, riconfermato. Deludente il risultato di Argenta, dove di certo è stata pagata la mancanza di intesa nella coalizione. Le note liete sono la vittoria di Masi Torello ottenuta da Neri e la sorprendente affermazione di Duò a Mesola, mentre un capitolo a parte meritano i ballottaggi: a Tresignana l’eventuale vittoria di Mirko Perelli sarebbe un grande risultato, ma la conferma di Pagnoni a Copparo è da ritenere a rischio e questo sarebbe comunque un colpo pesante per l’intera coalizione.

Centrosinistra

Se da una parte si ride a denti stretti, dall’altra il panorama è forse ancora più desolante e solo i ballottaggi potrebbero portare un po’ di sorriso alla coalizione che dopo aver governato per oltre settant’anni in tutta (o quasi) la provincia, ora si trova a perdere pezzi a ogni elezione amministrativa. Se Ferrara era difficile da togliere al sindaco Fabbri, allo stesso modo Argenta ha confermato i dati che circolavano più o meno ufficialmente con la netta vittoria di Baldini. Note dolenti le sconfitte elettorali di Riva del Po e soprattutto Mesola, due Comuni (tre contando Berra e Ro prima della fusione) sempre governati dal centrosinistra dal dopoguerra. Poche reali aspettative a Poggio Renatico, Masi Torello e Voghiera (in queste ultime due elezioni erano in gara civiche “pure”), così come a Fiscaglia, mentre forse ci si auspicava in un dato migliore a Jolanda e Lagosanto, ricordando che in quest’ultimo Comune il centrosinistra nel 2019 perse perché era diviso. E così oltre a Baldini per ora l’unica bandiera confermata è quella di Ostellato con la sindaca Rossi, ma è ovvio che l’obiettivo è già puntato al ballottaggio del 23 e 24 giugno a Copparo e Tresignana. Nel primo Comune il candidato Bassi punta deciso a riportare il centrosinistra al governo dopo la prima sconfitta, storica, del 2019. Ago della bilancia sarà la Civica per Copparo di Fedozzi, che si presume abbia attirato voti dall’elettorato di centrosinistra: il suo 10,7% potrebbe essere determinante. Rischiava di essere altrettanto storica la sconfitta di Laura Perelli a Tresignana, l’incredibile “pareggio” dà altre due settimane alla sua coalizione per tornare in vantaggio e portare una bandiera a un centrosinistra sempre meno al potere nella nostra provincia.