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Ferrara, Arianna Poli: «Partecipazione per costruire un’alternativa»

Daniele Oppo
Ferrara, Arianna Poli: «Partecipazione per costruire un’alternativa»

Le idee della giovane consigliera eletta con la Lista Anselmo

14 giugno 2024
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Ferrara Ventiquattro anni, ma per Arianna Poli la politica e l’attivismo fanno parte del suo bagaglio culturale fin da quando era al liceo. Musicista, impegnata nell’associazionismo culturale, con le sue 289 preferenze raccolte con la lista civica a sostegno di Fabio Anselmo siederà sui banchi dell’opposizione per i prossimi cinque anni.

Queste elezioni non sono andate bene per il centrosinistra, c’è qualche nota positiva?

Il contesto è estremamente complesso e difficile, la maggioranza si è espressa, la lista del sindaco ha riscosso un consenso significativo ed è andata a mangiarsi il resto della coalizione, soprattutto Fratelli d’Italia. Io sono molto felice della mia posizione in questo momento: mi dà la possibilità di iniziare a lavorare in consiglio comunale e cercare di creare un’opposizione fatta di lavoro costruttivo per i prossimi cinque anni. E poi il voto alle Europee ci dà un’idea di contendibilità, magari anche in città col lavoro ragionato. Ci sarà da lavorare per i prossimi cinque anni e trovare un’alternativa.

Lo storico Pietro Pinna, in una sua analisi del voto parla di un distacco sentimentale tra il centrosinistra e i cittadini e della necessità di dare nuova centralità a temi magari più banali ma probabilmente più sentiti rispetto alle battaglie di questi anni, pur senza rinunciare a una propria visione. Lei condivide?

Per quanto mi riguarda quello che bisogna cercare di fare per costruire - ma anche per decostruire una serie di narrazioni spesso fuorvianti - è cercare di trovare una centralità dei cittadini e delle esigenze diffuse. Credo sia importante recuperare lo spazio urbano tutto e restituirlo alle categorie più marginalizzate ed escluse dalla partecipazione. Credo e spero di poter portare avanti questa battaglia, e di cercare ridare centralità al consiglio comunale come organo di partecipazione e insieme agli altri consiglieri e le realtà esterne di fare da tramite con la città.

A sinistra c’è un problema di comunicazione, soprattutto di fronte alla macchina da guerra messa in piedi da Fabbri?

Non è un gioco alla pari e i mezzi sono importantissimi. Sui contenuti penso però che il centrosinistra debba riuscire a parlare con più facilità alle persone, essere molto più diretto e umano, senza autoreferenzialità e senza sentirsi distaccati.

Lei porta anche le istanze femministe.

Mi sono molto spesa sulla "citta femminista", su cui ho scritto anche la tesi di laurea. È un tema che si presta a fraintendimenti, ma significa in realtà immaginare una città accessibile per la comunità tutta, tramite l’ascolto trasversale dei bisogni e la partecipazione.

Cosa pensa della telefonata offensiva ad Anselmo e Ilaria Cucchi?

È un atteggiamento offensivo non solo per chi lo ha ricevuto ma per tutti coloro che non hanno votato la maggioranza. Uno schiaffo. Ci possono essere delusione e rabbia, ma è importante recuperare un clima costruttivo dialogando con toni civili.

Insieme al suo compagno di lista Adam Atik, che come lei viene da Coalizione civica, porterete una ventata di freschezza sui banchi del Consiglio.

Le nostre preferenze significano che c’è anche tra gli elettori c’è una necessità di ricambio, di punti di vista differenti. Non è però una città per giovani. Bisognerebbe pensare a connessioni e progettualità per far rimanere i giovani. Ma non tramite stage di tre mesi, se no siamo daccapo. Poi c’è il tema dell’abitare, questa città deve reinventarsi ed essere capace di ospitare chi viene qui per studiare all’università e che si ferma per viverci.