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Ferrara, liste di attesa: ecco il nuovo piano. Più accessi facilitati, cabina di regia

Stefano Ciervo
Il Diabete è uno dei nuovi percorsi facilitati nel nuovo Piano riduci-attese
Il Diabete è uno dei nuovi percorsi facilitati nel nuovo Piano riduci-attese

L’Asl conferma l’acquisto di prestazioni da privati. La chirurgia si specializza. Corsi e linee guida per i medici di base, percorsi ambulatoriali digitali e teleconsulto

15 giugno 2024
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Ferrara Anche l’Asl di Ferrara ha adottato il Piano per il contenimento dei tempi d’attesa anno 2024-2025, imposto dalle recenti direttive del governo Meloni. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio (sabato 15 giugno), la firma risale al giorno prima, ma come specifica la stessa azienda sanitaria questa nuova formulazione del piano, che ha non a caso valenza biennale, «ribadisce alcune linee d’intervento già note»: dal 4 aprile, dopo la forte campagna stampa sulle agende chiuse, l’Asl su input della Regione aveva infatti già sbloccato molte prestazioni soprattutto da privati che in effetti hanno contribuito a migliorare la situazione. Le novità inserite nel Piano sono un buon numero di Percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali aggiuntivi, che significa in sostanza saltare la prenotazione Cup per le seconde visite di pazienti cronici; la Cabina di regia settimanale per monitorare la situazione e prendere provvedimenti tempestivi; e una maggiore spinta sugli interventi chirurgici. Da segnalare anche l’enfasi posta sulla «appropriatezza prescrittiva» dei medici di base, che saranno quindi chiamati a collaborare su linee guida e protocolli mirati evidentemente a ridurre richieste di esami e visite.

L’offerta La sanità pubblica s’impegna a «un ulteriore aumento di prestazioni effettuate dai professionisti aziendali anche in orari festivi e serali», già attivati ad esempio a Lagosanto; acquisti di prestazioni di libera professione intramoenia e da privato accreditato, in parte già operativi; assunzioni di personale «in particolare nelle branche in maggiore sofferenza». Si parla poi di «spinta sulla telemedicina».

Al di là del promesso «potenziamento delle branche specialistiche territoriali (pneumologia, riabilitazione, infettivologia, oncologia Progetto on connect)», c’è uno sforzo importante per aumentare i Pdta. Ai tre già attivati, che sono Mammella, Sla e Demenza dell’adulto e giovanile, se ne aggiungeranno otto: Diabete, Broncopneumopatia cronico-ostruttiva, Scompenso cardiaco, Carcinona gastro-esofageo, Carcinoma epato-bilio-pancreatico, Carcinoma del colon retto, Carcinoma polmonare, Parkinson. I pazienti inseriti in questi percorsi «non dovranno più andare al Cup per prenotare prestazioni o controlli legati alle patologie correlate al loro percorso ma avranno agende dedicate».

Tornano anche le «prese in carico», poco gradite ai pazienti perché in passato hanno assomigliato a parcheggi su binari morti: stavolta si prevede il servizio di Help Desk in caso di sforamenti dei tempi di attesa, per cercare di anticipare la prestazione «senza ulteriori adempimenti da parte del cittadino». A coordinare il tutto la nuova Cabina di regia che, attraverso incontri settimanali, provvederà a monitorare prestazioni, impiego di personale, azioni correttive, incontri con il privato accreditato, «iniziative straordinarie al fine di incrementare ulteriormente la produzione».

La domanda È prevista, sottolinea l’Asl, «la collaborazione con i medici prescrittori nella redazione di linee guida e protocolli finalizzati a prescrizioni sempre più corrette e appropriate, e la realizzazione di corsi su questo aspetto». Si parla poi di «digitalizzazione dei percorsi ambulatoriali» e di teleconsulto, sperando siano a portata anche di anziano.

Interventi chirurgici Ferrara a dicembre scorso ha superato l’obiettivo regionale dell’80% sul recupero degli interventi scaduti al 31 dicembre 2022, ottenendo l’87% su base provinciale, grazie a un +7% per la chirurgia generale e +37% per quella ambulatoriale maggiore.

Per andare oltre, il Piano prevede la gestione di lista unica per patologia a livello provinciale, aumentando la possibilità di scelta; la centralizzazione a Cona degli interventi complessi e la specializzazione delle altre strutture ospedaliere su specifiche patologia per la chirurgia a bassa e media complessità; «misure organizzative per una maggiore produttività dei blocchi operatori»; accordi specifici su determinati fabbisogni con il privato accreditato. Anche qui sono previsti indicatori di monitoraggio.

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