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Il lutto

Tragedia del lavoro a Portoverrara

Alessandra Mura
Tragedia del lavoro a Portoverrara

Una delle vittime si era appena sposato, le salme torneranno in Pakistan. L’azienda Salvi: «Tutto il supporto alle famiglie». Il dolore della comunità immigrata

19 giugno 2024
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Portoverrara Si era sposato da poco Ali Babar, il 35enne pakistano morto insieme al collega Muhammad Shaba, 39 anni, nell’incidente avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì lungo la Sp 57 San Carlo-Trava a pochi chilometri dalla frazione portuense di Portoverrara. E mentre dagli ospedali di Cona, Cesena, Lagosanto e dal Maggiore di Bologna arrivano notizie più confortanti sulle condizioni degli altri cinque braccianti rimasti feriti, per la comunità pakistana oggi è una giornata di lutto e di dolore. Babar era alla guida della Opel Zafira con a bordo altri sei lavoratori agricoli che avevano appena smontato dall’azienda Salvi Vivai di Lagosanto. Accanto a lui sedeva Shaba; nei sedili posteriori del mezzo, omologato per contenere sette persone, c’erano gli altri cinque passeggeri, di età compresa tra i 43 e i 31 anni, sopravvissuti alla tragica uscita di strada che ha fatto finire l’auto ruote all’aria nel canale. Nessuno scampo, invece, per i due occupanti dei posti anteriori, rimasti intrappolati nell’abitacolo della macchina piombata “di muso” nell’acqua. All’arrivo dei soccorritori Shaba era già deceduto, il conducente è morto durante il trasporto all’ospedale Sant’Anna di Cona.

Tutti e sette gli occupanti dell’auto lavoravano da tempo nell’azienda Salvi Vivai di Lagosanto; Babar dal 2020 come operaio specializzato, Shaba da due anni come bracciante, la stessa qualifica degli altri cinque colleghi impiegati a loro volta da diverso tempo da Salvi, quello con maggior anzianità di servizio dal 2017.

Lunedì avevano svolto l’operazione di pulizia delle erbe infestanti, all’esterno delle serre, e alla fine del turno erano saliti in macchina per essere riaccompagnati nei loro luoghi di residenza, come era abitudine tra i colleghi. In prossimità di una semicurva, la tragedia: per cause in corso di accertamento l’autista ha perso il controllo dell’auto, che si è rovesciata nel canale. «Siamo ancora increduli e profondamente scioccati dall’immane tragedia che ci ha colpito – dichiarano da Salvi Vivai – In questo momento però l’unico pensiero è per le famiglie dei nostri dipendenti a cui va il nostro più profondo cordoglio e a cui non mancheremo di far avere tutto il supporto possibile».

Le famiglie delle vittime hanno ricevuto la terribile notizia in Pakistan, come riferisce Arshad Muhammad, referente della comunità pakistana: «Babar si era appena sposato, ma era qui da solo e divideva la casa proprio con Shaba. La moglie così come i genitori e i fratelli vivono in Pakistan; anche la famiglia di Shaba, che invece non era sposato, è rimasta nel suo Paese tranne un cugino che vive qui. Lunedì sono stato avvisato dalla Polizia locale dell’incidente, un evento gravissimo e tragico che ha scosso e addolorato tutta la nostra comunità». Le due vittime e i cinque feriti «erano tutti bravi e seri lavoratori, tornavano a casa dopo il turno su un’auto omologata e perfettamente regolare», tiene a precisare Arshad. Al momento le salme sono ancora a disposizione della magistratura che sta valutando gli accertamenti da disporre, «intanto stiamo preparando tutti i documenti per poter riportare le salme in Pakistan, dove si terranno i funerali». Anche la comunità pakistana portuense sta pensando di tenere un momento di raccoglimenti in memoria delle vittime: «Se i tempi per il rimpatrio saranno stretti – conclude Arshad – faremo una veglia in ospedale, altrimenti terremo una cerimonia nella moschea di Portomaggiore». Al dolore della comunità immigrata si unisce il sindaco di Portomaggiore, Dario Bernardi, che lunedì ha voluto porgere le condoglianze anche a nome di tutta l’amministrazione.