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Porto Garibaldi, via le palme dal litorale: turisti e residenti increduli

Katia Romagnoli
Porto Garibaldi, via le palme dal litorale: turisti e residenti increduli

Il sindaco: «Nessun giallo, era solo un esperimento»

20 giugno 2024
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Porto Garibaldi Non sono trascorse neppure 48 ore dalla piantumazione che sono già sparite le palme poste a dimora di alcuni angoli caratteristici del litorale. Stupore ed incredulità hanno colto, ieri mattina, i turisti in arrivo nella spiaggia libera di Porto Garibaldi, tanto in fondo al portocanale, quanto in viale dei Mille.

Delle 8 rigogliose piante tropicali, tutte alte più di 5 metri era sparita ogni traccia, ma non si era trattato di un furto, perché, di fatto, in tanti, hanno assistito attoniti alla scena del prelievo delle piante, da parte degli stessi escavatori e camion con braccio gru meccanico, già intervenuti per la loro piantumazione in spiaggia. Gli stessi operai in azione sono stati bersagliati di domande e proteste da parte dei turisti che non si capacitavano, riscontrando che in meno di due giorni le palme poste in fregio ad alcuni scorci più rappresentativi di Porto Garibaldi, avevano lasciato lo spazio ad un vero e proprio horror vacui. Come si era scritto martedì, nell’ottica di valorizzare il litorale, con un tocco di verde in più, il vivaista Mirco Bonfatti, che si era aggiudicato una gara d’appalto finalizzata a migliorare l’arredo urbano ai lidi, aveva destinato diverse palme in alcuni punti più in vista dei lungomare. Il coro di proteste, ieri, ha visto schierate su fronti opposti due diverse “fazioni”. Oltre a coloro che si sono limitati ad indignarsi per il prelievo inatteso ed incomprensibile delle palme, c’erano anche quelli che storcevano il naso non ritenendo le piante in questione proprie della morfologia del territorio, in quanto non autoctone. Qualcun altro ha ventilato l’ipotesi che per la messa a dimora delle imponenti palme il Comune avesse dovuto sostenere costi aggiuntivi per l’occupazione di demanio marittimo.

Di certo vi è un dato, ossia che a carico dell’amministrazione comunale non fossero stati applicati costi per la piantumazione delle palme, in quanto si trattava di un’operazione di restyling all’interno del bando di gara aggiudicato. Interpellato sull’insolito, repentino prelievo di piante appena poste a dimora, il sindaco Pier Luigi Negri, precisa che «il tutto è nato da una mia idea. Abbiamo fatto una prova – spiega il sindaco – senza alcun costo a carico del Comune, per eventuali futuri allestimenti». L’episodio non ha lasciato indifferente la compagine politica lagunare e, come sua consuetudine, Bruno Calderoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, da ex alleato, non lesina parole piccate sull’accaduto. «Questa amministrazione – interviene Bruno Calderoni -, non si fa mancare un autogol quotidiano, a partire dai bagni per portatori di handicap con passerella, che devono assolutamente restare. C’è stata un’insurrezione popolare anche da parte di alcuni consiglieri di maggioranza – puntualizza Calderoni -, ai quali avevano fatto ingoiare il boccone amaro dei contestati bagni igienici. Ora siamo arrivati a questa situazione: o si toglievano le palme o qualcuno minacciava le dimissioni dal consiglio comunale. È vero che le palme non erano state pagate, ma si abbia il coraggio di dire le cose come sono andate, sino in fondo». A margine della querelle resta un esperimento che, evidentemente, è naufragato in men che non si dica.