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La fattoria di Longastrino diventa simbolo di legalità

La fattoria di Longastrino diventa simbolo di legalità

Una casa che significa riscatto e la stalla di duemila metri quadri

23 giugno 2024
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Longastrino Una casa come simbolo del riscatto della legalità. Una stalla di oltre duemila metri quadrati, quattro ettari di terreno, capannoni e casa colonica: la legalità passa anche dall’agricoltura.

È la storia della fattoria di Longastrino, frazione di Argenta, a cavallo tra le province di Ferrara e di Ravenna. Un bene confiscato a un pluri-pregiudicato che oggi è segno di rinascita e che ha ospitato la visita sul territorio da parte della commissione Statuto dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, presieduta da Silvia Piccinini, all’interno dell’attività di bilancio dei progetti di partecipazione realizzati da viale Aldo Moro.

«Questo è il simbolo di come i progetti di partecipazione e di educazione alla legalità della nostra Regione vadano nella giusta direzione. In generale i progetti di partecipazione servono a capire le aspettative e le valutazioni dei cittadini: tutti i progetti sono uniti dalla comune ricerca di quella coesione sociale di cui la nostra società ha tanto bisogno», spiega la presidente Piccinini, che ha sottolineato l’importanza del rilevante numero di progetti legati alle comunità energetiche.

«Grazie al lavoro con Libera e l’associazione Basso Profilo siamo riusciti a realizzare percorsi partecipativi sui temi della legalità e di cura del territorio: da un lato rifaremo vivere una fattoria dando lavoro anche a persone fragili, dall’altro valorizziamo il territorio palustre che caratterizza le nostre terre», ha spiegato di seguito il confermato sindaco di Argenta, Andrea Baldini.

La vicenda

La storia della fattoria di Longastrino parla da sola: fino allo sgombero del 2018 il complesso era occupato da un pregiudicato. Ora vi opera un’azienda agricola in confisca provvisoria e grazie ai progetti di partecipazione della Regione vi si vogliono inserire anche attività di inclusione, accoglienza turistica e fattoria didattica.

«Gli spazi della fattoria sono impiegati per attività di educazione con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di volontariato locali – spiega Antonio Monachetti di Libera, l’associazione antimafia che si è battuta in prima persona perché la fattoria tornasse a essere un luogo di legalità – Il progetto di partecipazione finanziato con 15mila euro dalla Regione Emilia-Romagna riguarda proprio la visita da parte dei cittadini alla fattoria per farne conoscere la storia e aumentare la consapevolezza nella popolazione della pericolosità dell’attività delle mafie anche in Emilia-Romagna e di come sia determinante colpirle sul patrimonio», sottolinea Monachetti.

Prima di recarsi a Longastrino la commissione Parità si è riunita nei locali del Comune di Argenta per fare il punto sugli altri progetti di partecipazione finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Cinque progetti che vanno dalla valorizzazione degli spazi della Partecipanza Agraria di Cento a interventi sull’area ecologica di Campotto passando per la realizzazione di comunità energetiche a Ferrara e Voghiera.

«Con Partecipanza Sonora e “Verso un nuovo piano di stazione” vogliamo valorizzare rispettivamente l’area della Partecipanza di Cento e Campotto» ha detto Leonardo Delmonte, referente del progetto, che ricorda come «Partecipanza Sonora stia coinvolgendo i cittadini per realizzare un eco-museo all’interno della Partecipanza di Cento con l’elaborazione condivisa di una mappa sonora di comunità dei paesaggi della Partecipanza. Il progetto su Campotto, invece, vuole aumentare la consapevolezza della comunità di Argenta attorno al valore del patrimonio naturalistico dell’area protetta di Campotto-Parco del Delta del Po e, al contempo, individuare strumenti operativi e strategici per migliorare il livello di accessibilità e fruizione dell’area nel rispetto dei peculiari caratteri naturalistici e in coerenza con gli obiettivi Onu dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile». 

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