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Ferrara e il Fabbri Bis, i cittadini: «Più lavoro e sicurezza»

Silvia Giatti
Ferrara e il Fabbri Bis, i cittadini: «Più lavoro e sicurezza»

Pure chi riconosce al sindaco di aver «lavorato bene» parla di occupazione. «Andare in stazione genera insicurezza». E occhio alla cura del verde

24 giugno 2024
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Ferrara Fare di più per il lavoro. Realizzando, magari, un rapporto più stretto anche fra l’amministrazione comunale e l’Università di Ferrara. C’è chi pensa, tuttavia, che si debba fare di più anche sulla sicurezza. Poi c’è chi, senza volersi far riconoscere con nome e cognome, ritiene che la nuova giunta deve continuare ad operare come ha fatto fino ad ora. È il quadro, in sintesi, di quanto chiedono alla nuova giunta comunale i ferraresi intervistati da La Nuova Ferrara.

Il costo del lavoro è un tema che sta a cuore al giovane imprenditore Guido Baroni. Da poco tempo gestisce una caffetteria in Cortevecchia. «Servirebbe implementare gli interventi per incentivare il lavoro degli imprenditori – afferma il titolare dell’esercizio-. Ci sono questioni da risolvere a livello nazionale ma credo che anche la giunta estense debba impegnarsi per incentivare con maggiore vigore l’economia di questo territorio e magari con la collaborazione di Unife». Manuel Cusumano è ferrarese di adozione. Dopo una laurea in economia oggi vive e lavora a Ferrara. «Ho un impiego in banca. E nel mio istituto di credito in rapporti umani valgano ancora qualcosa ma è sempre più difficile mantenere questo aspetto nel mondo del credito» commenta. Alla nuova giunta del sindaco Fabbri Manuel chiede anche lui un maggior impegno per l’occupazione. «Serve maggiore attenzione a questo settore – continua il giovane bancario – . Fino ad oggi il sindaco ha governato bene ma sul lavoro ha bisogno di fare qualcosa di più». E fa l’esempio: «L’Università deve collaborare di più con gli imprenditori perché lo studio è una cosa, il posto di lavoro un’altra». «Questo sindaco e la sua giunta devono andarsene» risponde invece con disappunto Piero Di Antonio, giornalista, che aggiunge: «Questa è una città che deve tornare ad avere relazioni, ad essere più umana». E spiega meglio: «Il sindaco è vero fa cose ma nessuno si chiede che cosa fa e perché lo fa». Poi si rivolge al Pd e dichiara: «Molti di quel partito hanno votato Alan Fabbri e per questo il Pd deve iniziare seriamente a farsi delle domande e a porsi nuovi obiettivi».

I concerti in piazza Trento e Trieste sono una questione da rivedere per Gianna Carrari: «Credo che ci siano altri luoghi più consoni della città dove tutto questo si potrebbe fare» dichiara e aggiunge: «Così si impedisce di godersi in pieno la città, potersi sedere a prendere un aperitivo. Ferrara è spezzata in due». Gianna inoltre chiede che la nuova giunta si occupi più di manutenzione del verde: «In certe zone, come via Fabbri, ci sono alberi che sono davvero un problema». «Potenziare il servizio di emergenza a San Rocco e migliorare la viabilità a San Giorgio» è invece la richiesta di Gino Bilancioni che chiede anche lui maggiore cura del verde fuori dal centro storico. «Questa è una città che abbiamo scelto per la presenza buoni servizi per le famiglie ma vorrei che i criteri di distribuzione delle agevolazioni fossero meno discriminatori nei confronti di chi come me non è nata in questa città ma ha deciso di viverci per scelta» chiede invece Florinda Fiordaliso.

«Meno propaganda e più azioni concrete in termini di sicurezza, specie in zona stazione» è invece quanto suggerisce Luca Di Bianco. Gli fa da eco Michela Quitadamo che non vuole farsi fotografare. Lamenta «una certa insicurezza quando si reca in stazione per prendere un treno». «Ho sempre votato la Sinistra ma anche questa volta ho dato fiducia al sindaco Fabbri» risponde a sua volta Marco Mascellani che fa un appunto sulla viabilità. «Servirebbe più attenzione per le bici e per i monopattini: o prima o poi con questi ultimi – chiosa – qualcuno si farà veramente male».

Fra i ferraresi che hanno parlato con la Nuova c’è anche chi chiede di riaprire il centro sociale “La Resistenza” perché, afferma una giovane residente, «non ha mai avuto senso chiuderlo». Poi c’è chi invece è contento della conferma del sindaco e si augura che la giunta «possa continuare ad operare come ha già fatto».