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Ferrara, M5s alla resa dei conti L’ex eletto Mantovani sospeso e a rischio addio

Stefano Ciervo
Ferrara, M5s alla resa dei conti L’ex eletto Mantovani sospeso e a rischio addio

Il coordinatore: «Caso da esaminare, danni ai candidati»

23 giugno 2024
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Ferrara Lo striminzito 2,89% raccolto in città alle urne «non può essere considerato certo soddisfacente, anche se abbiamo mantenuto un consigliere comunale» come da commento del coordinatore provinciale Paride Guidetti. Ma il voto ha fatto solo da innesco all’interno del Movimento 5 stelle ad un dibattito aspro, che contiene i conflitti pre-elettorali in alcuni comuni della provincia (Argenta su tutti) ma che rischia di polarizzarsi in realtà sulla figura di Tommaso Mantovani. L’ex consigliere comunale, volto storico del movimento, già con la decisione di non ricandidarsi aveva preso le distanze dalla dirigenza regionale e locale, in particolare con il coordinatore Paride Guidetti, su metodo e merito dell’alleanza con il Pd; ma con l’autosospensione comunicata a pochi giorni dal voto, e condita da dichiarazioni incendiarie ribadite dopo le urne, si è esposto ad accuse di “tradimento”. Ora che aveva annunciato il suo reintegro, con l’obiettivo di contrastare l’accordo con il Pd per le Regionali, Mantovani è rimasto «escluso dalla mailing list del gruppo territoriale: da “autosospeso” a “sospeso”. Credo che sarebbe almeno doveroso discutere di quanto successo, anche di dimissioni del coordinatore provinciale». E si parla di deferimento al collegio nazionale dei garanti.

«Non so nulla di procedimenti disciplinari nei confronti di Mantovani - dice Guidetti - Credo però che la sua posizione sia da esaminare, non tanto per le critiche a me o ai coordinatori regionali, quanto per aver danneggiato i 65 candidati ferraresi del movimento, tra Europee e amministrative. Del risultato di Ferrara non sono contento, non basta certo il fatto di aver tenuto il consigliere comunale (è Marzia Marchi, ndr) perché l’arretramento c’è stato: la presenza di un candidato sindaco come Anna Zonari ha influito, e Alan Fabbri ha raccolto voti probabilmente anche da nostri elettori, ma i comportamenti di Mantovani hanno pesato». Intanto tra l’ex consigliere e alcuni candidati, come Roberto Baldisserotto, ci sono stati pesanti scambi di commenti social.

L’occasione per capirci qualcosa è già il 3 luglio, all’appuntamento del gruppo territoriale al quale Mantovani non risulta invitato, mentre il 12 luglio si svolgerà un’assemblea provinciale, con i gruppi territoriali e tutti gli iscritti, alla presenza dei coordinatori e del consigliere regionale. L’ordine del giorno è già proiettato alle Regionali, ma il caso Mantovani sarà ben presente: bisognerà vedere se per quell’occasione la posizione dell’ex consigliere sarà chiarita. Lui, subito dopo il voto, aveva anticipato che non se ne sarebbe andato di sua volontà, «nel caso dovranno cacciarmi». 


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