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Mucillagini sorvegliate speciali. Costa monitorata per le alghe

Mucillagini sorvegliate speciali. Costa monitorata per le alghe

Ai Lidi e a Goro nessun episodio rilevante, ma tracce sulle reti da pesca

27 giugno 2024
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Porto Garibaldi e Goro Desta preoccupazioni crescenti la presenza di mucillagini in mare, rilevate, in buona parte del Nord Adriatico, sia nei fondali che in superficie. Da una settimana il fenomeno ha cominciato a manifestarsi anche tra le coste venete ed emiliano-romagnole, dopo aver interessato soprattutto quelle friulane, partendo da Trieste.

I pescatori e, a ruota, il settore balneare, lanciano i primi segnali di allarme, dopo essere stati travolti da un altro flagello, l’invasione da granchio blu. Fresco di nomina alla presidenza del Centro Ricerche Marine di Cesenatico, Diego Viviani, ex sindaco di Goro, si trova già alle prese con un problema di primaria importanza, attorno al quale assicura massima attenzione. «Le mucillagini costituiscono un fenomeno di secrezione algale, l’insorgere del quale è dettato da fattori molteplici, che si ripresenta, a cadenza ciclica, a distanza di alcuni anni. Nel tempo può manifestarsi – spiega Viviani – in proporzioni maggiori o minori; le mareggiate influiscono e possono ridimensionare il fenomeno, affondando le mucillagini e rendendole meno visibili. Le alte temperature, invece, contribuiscono alla proliferazione. È sicuramente da tenere sotto controllo». Le mucillagini sono anche figlie dell’eutrofizzazione, un fenomeno dovuto all’accumulo di nutrienti, come fosforo e azoto, provenienti dall’agricoltura, dagli scarichi urbani. La presenza massiccia di mucillagini può contribuire a ridurre la biodiversità, alterando gli equilibri dell’ecosistema marino, sottraendo ossigeno alla fauna ittica e alla flora.

Le battute di pesca, negli ultimi giorni, stanno registrando il termometro della situazione e nelle reti, non di rado, si infilano le mucillagini, danno origine a matasse viscide e gelatinose, che danneggiano pure le maglie delle reti stesse. «Sulle nostre coste ancora non si sono registrati episodi rilevanti – prosegue Viviani –. Il nostro centro è un laboratorio di riferimento nazionale per le biotossine algali e svolge intense attività di ricerca in campo ambientale, anche su fenomeni distrofici e in campo igienico sanitario. Continueremo a monitorare anche le mucillagini». Anche Vadis Paesanti, vicepresidente di FedAgriPesca Confcooperative Emilia-Romagna conferma le preoccupazioni del mondo della pesca, perché «quello in atto è un fenomeno che non si vedeva da anni. Chiederemo, come Distretto, al più presto un incontro al Centro Ricerche Marine di Cesenatico, competente in materia, all’interno del quale si è da poco assistito all’avvicendamento tra Attilio Rinaldi e Diego Viviani. Colgo l’occasione per ringraziare Rinaldi per l’ottimo lavoro ultradecennale effettuato: ha passato il testimone a una degnissima persona, che per esperienza e professionalità ben conosce il mare, un pescatore e biologo, Diego Viviani, a cui formulo i migliori auguri di buon lavoro». Da Trieste a Chioggia l’allarme mucillagini sta scuotendo imprese e cooperative di pesca e molluschicoltura, ma anche gli operatori balneari, mentre in Emilia Romagna gli episodi restano ancora circoscritti. Le associazioni di categoria, anche in Emilia Romagna, stanno cominciando a mobilitarsi, per avviare tavoli di confronto inter-istituzionale, anche con il coinvolgimento dei ministri Nello Musumeci (per la Protezione civile e le politiche del mare) e di Francesco Lollobrigida (agricoltura, sovranità alimentare e foreste). l

Katia Romagnoli

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