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Cento, scrisse: «I Rom fuori a fucilate». Ex politico finisce a processo

Daniele Oppo
Cento, scrisse: «I Rom fuori a fucilate». Ex politico finisce a processo

Frasi razziste su Facebook, dal giudice ok alla messa alla prova

28 giugno 2024
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Cento Una messa alla prova per “redimersi” per le frasi oggettivamente irricevibili scritte ormai quattro anni fa su Facebook. Per un ex politico centese, che fu anche consigliere comunale, si chiuderà così il processo che lo vede imputato del reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. La vicenda processuale nasce, come detto, da un post pubblicato sul social network Facebook il 27 aprile del 2020.

Il post faceva riferimento all'inseguimento avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 aprile di quell’anno tra una pattuglia della polizia di Stato e un'auto occupata da quattro uomini di etnia Rom, scaturito da una precedente tentata rapina al bancomat della Deutsche Banck di Casoria (Napoli) da parte di questi ultimi, culminata con l’impatto tra i veicoli, che causò il decesso dell’agente Pasquale Apicella.

Il commento dell’imputato fu pesantissimo, a dir poco, e lo riportiamo in maniera letterale, errori compresi: «3 rom com quelli che vi fanno L appartamento alla Notte o vi sfilano il portafoglio in via indipendenza, stanotte hanno ammazzato un poliziotto. Si ma teniamoli qui, vanno capiti è la loro cultura. Fuori a fucilate». Non c’è niente da aggiungere, se non che per la procura di Ferrara, quel post costituì una modalità per propagandare - peraltro, come accennato, con una veste politica e ruoli di responsabilità - idee fondate sulla superiorità e/o sull’odio razziale, istigando alla violenza.

La vicenda generò, al tempo, delle ovvie reazioni, anche nello stesso gruppo di appartenenza dell’ex politico, e venne riportata sui giornali, destando così l’attenzione dell’Associazione 21 luglio, organizzazione non profit che supporta gruppi e individui in condizione di segregazione estrema e di discriminazione tutelandone i diritti e promuovendo il benessere delle bambine e dei bambini. Fu proprio l’associazione a inviare alla procura di Ferrara un esposto nel quale denunciava il post e il suo contenuto, dando così l’avvio alle indagini da parte del sostituto procuratore Andrea Maggioni, che alla fine ha mandato a processo l’ex politico (che riconobbe di aver esagerato e che abbandonò gli incarichi che aveva), ritenendo che quelle parole avessero, e di molto, oltrepassato il limite, sconfinando nell’illegalità. Una volta completato positivamente il percorso della messa alla prova, potrà estinguere il reato e chiudere la partita con la giustizia. Sperando che abbia già estinto, da tempo, pensieri che è bene rimangano sepolti.