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Il caso

Agcom contesta il Comune di Ferrara: «Non ha ottemperato»

Agcom contesta il Comune di Ferrara: «Non ha ottemperato»

Era arrivato l’ordine di rimuovere le pubblicazioni illecite

29 giugno 2024
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Ferrara Non è chiusa come sembrava la questione delle violazioni del Comune rilevate dall’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, che aveva riconosciuto responsabile il Comune di Ferrara per l’uso improprio del sito internet istituzionale e della pagina Facebook del sindaco Alan Fabbri a fini di propaganda in un periodo, quello dei comizi elettorali (dunque dall’11 aprile), in cui vige un divieto di legge di comunicazione per le amministrazioni pubbliche.

Le violazioni consistevano nell’uso di «mezzi e risorse pubbliche a fini personali» e nel fornire informazioni istituzionali prive dei requisiti di «indispensabilità e impersonalità», che costituiscono l’unica possibilità di deroga al divieto.

La vicenda doveva concludersi con l’esecuzione dell’ordine di Agcom del 22 maggio scorso di rimuovere da sito e social la comunicazione istituzionale considerata non conforme e pubblicare un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza dei post rimossi.

Il comune sembrava aver ottemperato a tutte le richieste, ma qualcosa deve essere sfuggito, perché pare che Agcom abbia avviato un procedimento sanzionatorio per una cifra significativa, che potrebbe andare dai 10 mila ai 260mila euro, per non aver ottemperato all’ordine impartito. O almeno così si legge nel provvedimento firmato dal direttore Giorgio Greppi.

Nello specifico, il rilievo riguarda la richiesta di rimozione della pubblicazione “Ci puoi contare” che contiene il Bilancio di fine mandato 2019-2014.

Nonostante il messaggio richiesto da Agcom fosse stato diffuso, la pubblicazione non era stata rimossa, sebbene una nota del Comune affermasse invece di aver adempiuto alla richiesta.

A questo punto Agcom ha 150 giorni per concludere il procedimento, mentre il Comune può presentare una propria difesa a giustificazione della condotta considerata inadempiente.

Nell’attesa, resta la contestazione al Comune, nella persona del sindaco in qualità di responsabile dell’amministrazione comunale, dell’inottemperanza dell’ordine imposto, “per la mancata cessazione della condotta illecita e l’effettiva rimozione della pubblicazione” che violava la legge.

E si fa avanti la preoccupazione sull’ammontare finale della sanzione e su chi dovrà pagarla. Inoltre: sarà questo l’ultimo strascico della vicenda o bisogna aspettarsi altre contestazioni?

Sono infatti in tutto 12 i rilievi certificati da Agcom, che vanno da conferenze stampa caratterizzate per contenuti marcatamente propagandistici in periodo di silenzio elettorale, a «una chiara correlazione tra il profilo Facebook del Sindaco e il Comune di Ferrara, considerata la commistione tra elementi istituzionali ed elementi a scopo propagandistico tale da ledere il legittimo affidamento dei cittadini circa la provenienza delle informazioni trasmesse da Fabbri, Sindaco uscente e candidato alla carica di Sindaco del Comune, tenuto ad improntare la sua azione non solo agli specifici principi di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche al principio generale di comportamento secondo buona fede». 

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