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Ferrara, danni da trattamenti sanitari. Scatta l’assegno da pagare a vita

Ferrara, danni da trattamenti sanitari. Scatta l’assegno da pagare a vita

Due i casi per cui sono stati riconosciuti gli indennizzi: uno per la somministrazione di un vaccino

30 giugno 2024
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Ferrara La responsabilità per il danno sanitario è spesso associata alla colpa medica, che dà diritto – se confermata – alla riscossione di un risarcimento in ambito civilistico a cui può affiancarsi un eventuale accertamento in sede penale. Meno conosciuta è la procedura attraverso la quale si persegue la finalità di ottenere un indennizzo per gli effetti non attesi di una pratica sanitaria riconosciuta, ritenuta sicura ma che episodicamente può infliggere danni anche gravissimi al paziente, fino al decesso. Negli ultimi giorni due sono stati i pronunciamenti espressi a favore di due pazienti, o loro eredi, che hanno patito le conseguenze di una di queste pratiche. In entrambi i casi in questione – descritti in altrettante determine dell’Asl, che anticipa gli importi da erogare “garantiti” da fondi regionali – si tratta di indennizzi previsti dalla legge 210/92 (esito di vaccinazioni obbligatorie, da trasfusioni di sangue e da somministrazioni di emoderivati). Ai richiedenti è stato assegnato un indennizzo annuale: in un caso a vita, nell’altro per 15 anni. Il giudizio è stato espresso dalla commissione competente, che ha sede a Padova. In un o dei due episodi il riferimento esplicito è a un danno da vaccinazione, nell’altro non è specificato.

Gli importi sono calcolati in base alla gravità del danno. I procedimenti possono fare riferimento ad eventi avvenuti anche molti anni prima rispetto alla richiesta del ristoro economico. Queste richieste di indennizzo, invece, sono relativamente recenti. In uno dei due casi, per il quale non è specificato il trattamento responsabile del decesso, avvenuto due anni fa, è stato riconosciuto un indennizzo annuo per la durata di 15 anni: al coniuge del paziente è stata riconosciuta una somma pari a 20.812,80 euro per coprire quanto dovuto dall’1 luglio 2022 al 30 aprile 2024, rivalutato sulla base del tasso di inflazione programmato. A questo importo si aggiunge l’assegno di 1.949,36 euro, pari al valore di un bimestre, da versare a rate per 15 anni. L’altro caso è legato alla somministrazione di un vaccino. Anche per questa vicenda la richiesta risale al 2022 e due sono le somme definite: somma complessiva di 15.857,71 euro per coprire dall’1 novembre 2022 al 30 aprile 2024 e, dopo, un assegno di 1800,40 euro (importo bimestrale) da corrispondere a vita. l

Gioele Caccia

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