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Meteo pazzo, allergie, Covid. A Ferrara per naso e gola pare inverno

Meteo pazzo, allergie, Covid. A Ferrara per naso e gola pare inverno

Recrudescenze di patologie para-influenzali con riniti e febbre. «Ma ormai la stagionalità è “saltata”». Pollini alti in tutta la regione

01 luglio 2024
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Ferrara Naso che cola, bruciore alla gola, mal di testa, anche qualche linea di febbre. Sono i segnali delle sindromi para-influenzali tipiche del periodo invernale, che però in giro per Ferrara (in ufficio, nei negozi, nei campi estivi) si colgono di frequente anche in queste settimane. Colpa del meteo pazzo che pure in piena estate interrompe giornate a 35 gradi con incursioni di aria fredda e suggerisce il climatizzatore “spinto”, per non parlare dei livelli di allergia favoriti dall’umidità: c’è chi è abituato a usare gli spray notturni poche volte l’anno, ed è già a quota 20. C’è anche un’altra variabile che si tende a dimenticare, ma è tornata a farsi sentire: il Covid, in forme certo non letali ma insidiose.

«È ormai da qualche anno che le lievi patologie dell’apparato respiratorio non sono più un fattore solo stagionale - sottolinea Paola Nocenti, direttore delle farmacie pubbliche Afm - Quest’estate c’è effettivamente un clima che le favorisce, visti i forti sbalzi di temperatura, e di questo bisogna tenere conto. Come non è il caso di trascurare un ritorno del Covid, con le più recenti varianti che hanno fatto impennare del 20% i casi a livello nazionale, il che aumenta i rischi». L’impressione è tra l’altro che la diffusione non emerga sufficientemente dai dati, poiché ben pochi fanno tamponi e ancor meno di chi si sottopone agli auto-test («sono efficaci anche nelle nuove varianti» rassicura Nocenti) poi effettua la registrazione sul Fse. A giugno, per dire, i tamponi positivi registrati dall’Asl di Ferrara sono stati appena 19, contro una media di 52 al mese nell’intero primo semestre dell’anno.

Il generale abbassarsi della guardia è testimoniato anche dalle disposizioni di legge: da ieri nelle sale di attesa e nelle aree assistenziali delle strutture sanitarie non è più obbligatorio indossare le mascherine, che vanno ancora messe in presenza di pazienti fragili e immunocompromessi, con sospetta infezione Covid in atto o con specifici sintomi di tipo influenzale. Ieri le Direzioni aziendali di Asl e Sant’Anna hanno provveduto ad informare gli operatori, andranno aggiornati gli avvisi per i pazienti, in diversi casi un po’ datati.

Sul fronte Covid c’è da segnalare la tendenza a non vaccinarsi più, «diciamo che la disponibilità di dosi è molto superiore alla domanda - conclude Nocenti - Le farmacie comunali, visti anche i dati delle vaccinazioni dai privati, non sono predisposte al momento per offrire questo servizio, ma se venisse ritenuto opportuno siamo pronti ad attrezzarci».

Al di là del rischio infezioni, c’è quello allergie: il bollettino pollini di questi giorni informa della «presenza di importanti concentrazioni polliniche di graminacee e plantaginacee su tutta la regione». Si tratta di alcune delle piante più sensibilizzanti, il che spiega molti starnuti e difficoltà respiratorie. l

Stefano Ciervo

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