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In tribunale

Ferrara, perseguita la ex e le fa perdere il lavoro

Daniele Oppo
Ferrara, perseguita la ex e le fa perdere il lavoro

Non solo messaggi a raffica e pedinamenti, ha anche picchiato il marito di lei

02 luglio 2024
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Ferrara Il copione è il solito: un uomo non accetta la fine di una relazione con una donna e quindi iniziai a perseguitarla, minacciarla, renderle la vita impossibile, al punto da metterle paura e farla temere per la propria incolumità. Qui si è andati anche oltre: le ha fatto perdere il lavoro e ha malmenato il suo compagno.

Ieri è iniziata l’istruttoria del processo a carico di un uomo di 41 anni, accusato di stalking e lesioni, difeso dall’avvocato Michele Chiaromonte. Il mese scorso il suo nome era già stato nell’elenco degli imputati chiamati davanti a un giudice: da operatore socio sanitario in una struttura riabilitativa della provincia aveva compiuto atti di violenza e di scherno nei confronti di due ospiti, al solo scopo di divertirsi o di cercare di far ridere qualche suo collega umiliano due persone fragili. In quel caso se l’è cavata con l’ammissione alla messa prova. Questa volta il rischio è ben maggiore. I fatti sono avvenuti in provincia nel 2022. Dall’anno precedente l’imputato aveva stretto una relazione sentimentale con una donna, la quale al tempo conviveva con un altro uomo, dal quale aveva avuto anche una figlia. Quando, nel 2022, lei ha deciso di troncare, lui ha iniziato a tempestarla di messaggi e chiamate, molti dal contenuto minatorio: avrebbe rivelato la loro relazione al suo compagno, le avrebbe fatto perdere la potestà sulla bambina. La donna, molto impaurita, ha provato a cercare aiuto in un’amica, la quale ha tentato di capire se poteva “distrarlo” invitandolo a parlare, ma il tentativo non ha sortito alcun effetto.

Ecco i pedinamenti: sotto casa, al lavoro, mentre usciva per i fatti suoi e ormai aveva paura di farlo da sola. La donna decide di raccontare tutto al compagno. Lo dice allo stalker, lui vuole un confronto tra uomini, vuole il suo numero, va sotto casa. Il compagno gli dice che con lui non ha niente da spartire e non hanno niente da dirsi. Va casa loro, non riceve la reazione che si aspetta e dice che «in Calabria non risolviamo così le cose». Nel frattempo arrivano i carabinieri e lui si fa sotto anche con loro, ma non alza le mani. «Quel giorno - ha raccontato ieri l’uomo - ho visto il terrore negli occhi di mia moglie. Io per questo ho rinunciato a un lavoro». L’imputato le mani le alza un’altra volta, dando delle botte e un pugno in testa al compagno della donna. Quando arrivano i carabinieri lo trovano sanguinante e pieno di escoriazioni. Anche lui diventa vittima, e come lei è parte civile nel processo.

Il 41enne però è accusato di aver fatto anche altro. Oltre a seguire la sua ossessione nel luogo di lavoro e creare grandissimi disagi, ha iniziato a tempestare il servizio di recensioni negative online. Lei a un certo punto viene licenziata, lo sportello chiude. Un giorno dà di matto in una piscina, davanti a tutti, e davanti anche alla bambina che era lì con i genitori per divertirsi e invece chissà che paura avrà avuto a vedere quella furia.