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Ferrara, caro libri: per la prima media servono 330 euro

Alessandra Mura
Ferrara, caro libri: per la prima media servono 330 euro

Stangata per le famiglie, altri 500 euro in media per il corredo didattico. Dalle scuole la “lista della spesa”, e lo shopping è una caccia al tesoro

03 luglio 2024
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Ferrara Se ogni bolletta che cade nella buca della posta è ormai motivo di inquietudine, la “notifica” dell’elenco dei libri di testo (e relativi prezzi) ha provocato un sobbalzo ai genitori dei ragazzi e delle ragazze che il prossimo anno frequenteranno la prima media.

Pur ancora nell’ambito della scuola dell’obbligo, il passaggio dalle elementari alle secondarie di primo grado rappresenta un impatto notevole per l’economia familiare, perché dalla fornitura gratuita dei testi scolastici si passa a un conto salatissimo che in media si aggira attorno ai 330 euro. E questo solo per il primo dei tre anni di scuola. Si parte con un “botto” di una dozzina di libri da acquistare, con prezzi che vanno da una ventina di euro per i testi più a buon mercato, fino ai libri più cari che arrivano a costare più del doppio. L’aumento delle materie prime si è abbattuto anche su un settore chiave come quello dell’istruzione, e le stesse scuole hanno toccato con mano il caro-libri, con un rialzo stimato del 20 per cento rispetto all’anno precedente.

E già questo sarebbe abbastanza per un bilancio domestico. Il “colpo di grazia” arriva però con il temutissimo corredo scolastico. E non è questione di mode o di capricci legati a questa o a quella griffe, ma al materiale che le stesse scuole richiedono, con “liste della spesa” dettagliatissime che fanno lievitare il conto finale di altre centinaia di euro e trasformano lo shopping scolastico in una caccia al tesoro. Prendendo ad esempio un elenco inviato alle famiglie da una scuola ferrarese, si parte chiedendo di procurarsi un diario “non troppo piccolo”, per poi passare alle singole materie. Per italiano - al netto del vocabolario non incluso nella lista testi - servono tre quadernoni a righe, una confezione di fogli protocollo A4, un bloc notes a righe A5, un quaderno a quadretti dello stesso formato “per comunicazioni scuola famiglia” e una chiavetta Usb. Per storia e geografia bastano due quadernoni a quadretti, ma serve anche un album a carta lucida. Un altro quadernone, ma ad anelli, è richiesto per matematica, a cui aggiungere due piccole squadre da astuccio, il righello, il temperino chiuso con raccoglitore, il goniometro e una confezione di fogli protocollo. Anche per le lingue straniere serve un quadernone ad anelli, ma “morbido” oltre a fogli a righe formato A4 e un separatore. A cui aggiungere naturalmente un dizionario. L’educazione musicale necessita, oltre che... dello strumento musicale (il più abbordabile flauto o il più costoso metallofono) anche di un quaderno pentagrammato e di un quadernone tradizionale (però si può scegliere tra righe e quadretti). C’è poi tutto l’outfit per educazione fisica, comprensivo di scarpe dedicate alla sola palestra ed eventuale laccio per legare i capelli lunghi.

Ma il piatto forte sono educazione tecnica ed educazione artistica. Per la prima disciplina il materiale da comprare (e da contenere poi in un’apposita valigetta) prevede due squadre grandi da 45 e 60 gradi, una riga da 50-60 cm, un album A4 con fogli lisci e riquadrati, due matite con mine diverse, il temperino, un compasso con balaustrone (la vite per regolarlo con precisione) e l’adattatore per inserire le matite, una gomma bianca, un quadernone A4 a quadretti, un nastro carta .

Per educazione artistica, infine, serve un album A4 con fogli ruvidi, una cartellina di cartoncino con elastico per contenere i disegni, un quadernone tradizionale, matita, temperino e gomma (questi almeno mutuabili dalle altre materie), una scatola di matite colorate, acquerelli e un pennello morbido. E se ogni scuola ha gli strumenti e l’esperienza per sapere cosa serve ai propri alunni, c’è da chiedersi se un’istruzione che vorrebbe chiamarsi pubblica debba scaricare sulle spalle delle famiglie spese così importanti per la scuola dell’obbligo.


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