Tappo non ti mollo, la bottiglia unica diventa obbligatoria
Ora è legge, obiettivo ridurre la dispersione. Si punta a riciclare il 90% entro il 2029
Ferrara In principio furono le linguette delle lattine. Ricordate quando per strada, tra mozziconi e cartacce, si trovavano spesso gli "anellini" di metallo? Nel 1989 gli Stati Uniti furono i primi a correre ai ripari, introducendo le linguette che, una volta aperta la lattina, ci rimanevano agganciate. Circa trent’anni dopo ci si è accorti che la stessa cosa, più o meno, si poteva fare con i tappi delle bottiglie monouso, per evitare che ulteriori quantità di plastica finiscano nell’ambiente, nei mari come nei boschi come nelle città. E così da ieri negli Stati dell’Unione europea è diventata legge la direttiva 2019/904 che rende obbligatorio il tappo che non si stacca, norma che fa parte del pacchetto di regole Sup (Single use plastic vale a dire "plastica monouso") e interessa anche i cartoni del latte e i brik dei succhi di frutta. Non riguarda invece i contenitori superiori ai tre litri oppure quelli con tappi di metallo o vetro. La novità in realtà non è poi tanto nuova. È già da un pezzo che i consumatori di bottiglie di plastica hanno cominciato a fare pratica con il tappo agganciato. Con reazioni dal tiepido al «fastidioso-ma-giusto -farlo». E non sono mancati esiti grotteschi, come i cartelloni elettorali della Lega, partito del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini, che per la campagna per le elezioni europee, al grido di «più Italia e meno Europa», mostrava le difficoltà di bere da una bottiglia col tappo attaccato. Campagna a cui ha risposo il leader di Azione, Carlo Calenda, con un videotutorial ironico in cui spiegava che basta ruotare un po’ il tappo e metterlo di lato per continuare a bere comodamente dalla bottiglia e compiere un’azione che risparmia plastica all’ambiente. Sostenibile, appunto. Per inciso, quando nel maggio del 2019 la norma fu approvata in via definitiva dal Consiglio dell’Unione europea, Salvini era vicepresidente del consiglio (governo Conte) e in quell’occasione il governo italiano votò a favore. Tornano alla eco-norma sui tappi di plastica, far sì che non si stacchino dalla bottiglia serve sicuramente a migliorare la raccolta differenziata. Si stima che in oltre 30 anni siano stati recuperati oltre 20 milioni di tappi dalle spiagge di tutto il mondo. Impossibile stabilire quanti, invece, siano finiti in mare, degradandosi e andando ad alimentare la mole delle micidiali microplastiche. Secondo dati del Wwf ogni anno entrano negli ecosistemi marini quasi 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Finché non si capirà che si può campare anche senza usare bottiglie di plastica usa e getta, insomma, il tappo inamovibile può aiutare a diminuire l’impatto della plastica sull’ambiente. L’obiettivo di riciclare fino al 90% di bottiglie monouso entro il 2029 è sempre più vicino, del resto. Ma come la stanno prendendo gli italiani? Secondo un sondaggio Nomisma, il 40% quest’anno punta a incrementare l’acquisto di alimenti e bevande confezionati in modo sostenibile. Un atteggiamento che fa ben sperare in una rivoluzione culturale. D’altro canto, un impulso arriva dalle norme. Nei mesi scorsi - ad aprile - il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme sugli imballaggi in plastica per renderli più sostenibili e ridurre i rifiuti nell’Ue. Gli obiettivi di riduzione degli imballaggi sono i seguenti: riduzione del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040).