Ferrara è tra le provincie più povere in regione
Il report della Cgia di Mestre: neppure 5mila euro di Irpef
Ferrara Se usassimo l’Irpef media come indicatore dello stato di salute della capacità economica di un territorio, e quindi, tutto sommato, del suo grado di benessere, la provincia di Ferrara non brillerebbe particolarmente, ma troverebbe forse solo conferma del suo stato di depressione, soprattutto se paragonata alle altre province emiliane.
Usando come base i dati elaborati dalla Cgia di Mestre, l’Associazione artigiani e piccole imprese della cittadina veneta che spesso elabora report economici, basata sulle dichiarazioni relative all’anno 2022, la provincia di Ferrara è la settima in Emilia-Romagna per reddito medio dichiarato e dunque per imposta sul reddito delle persone fisiche versata (Irpef) versata nelle casse statali. I numeri dicono che il reddito complessivo medio dichiarato dai ferraresi è di 23.279 euro, con un Irpef media versata di 4.819 euro per contribuente (a Ferrara se ne contavano 272.198 nel 2022).
Stando sempre ai dati della Cgia di Mestre, la provincia estense si trova più in basso rispetto ai valori medi nazionali per quando riguarda l’Irpef dichiarata (5.381 euro), ma leggermente più in alto rispetto al reddito medio (23.633 euro). Fanno peggio solo Forlì-Cesena (che è nella particolare situazione di avere un reddito medio leggermente superiore a quello ferrarese, ma con versamenti medi un poco inferiori perché spalmati su più contribuenti) e Rimini, che risulta la provincia più povera sotto questo punto di vista (reddito medio di 21.828 euro e Irpef media dichiarata di 4.606 euro).
A guidare la classifica regionale sono le province di Bologna (reddito complessivo di 28.260 euro per un Irpef versata di 6.323 euro), Parma (27.576 euro e 6.288 euro) e Modena (26.657 euro e 5.867 euro), con Reggio-Emilia a un passo. Bologna e Parma sono anche nella top-10 delle provincie a livello nazionale, rispettivamente al 5º e al 6º posto di una classifica dominata dal Nord Italia. Ferrara, per dare un’idea complessiva, è al 51º posto su 107, con Forlì-Cesena un gradino più in basso. Dando uno sguardo oltre il Po, troviamo la confinante provincia di Rovigo al 70º posto con un reddito complessivo medio di 21.956 euro e un Irpef media dichiarata di 4.463. La classifica nazionale vede sul podio le provincie di Milano, Roma e Monza-Brianza ed è chiusa dalle provincie di Nuoro, Ragusa e Sud Sardegna, la provincia dove la dichiarazione Irpef media è la più bassa d’Italia: 3.338 euro.
Il dato sull’Irpef, fanno notare gli artigiani veneti che pure puntano su termini come contribuenti “tartassati” e “vessati”, «va letto con attenzione: così come afferma il comma 2 dell’articolo 53 della Costituzione, il nostro sistema tributario è fondato sul criterio di progressività. Pertanto, i territori dove il prelievo Irpef medio è più importante sono anche quelli dove i livelli di reddito sono più elevati. Va altresì segnalato che, verosimilmente, dove si paga di più, la qualità e la quantità dei servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche di questi territori spesso sono di rango superiore rispetto a quelli somministrati nelle altre aree del Paese dove si pagano meno tasse».