Comacchio, Viviana Carli è la prima vallante del Delta del Po
Biologa, 28 anni e puro sangue comacchiese. Mai una donna aveva svolto questa professione, ma adesso c’è lei: «Un grande traguardo. Abbiamo le capacità e il diritto di farlo»
Comacchio «Sin dalle scuole elementari il mio sogno era quello di fare la biologa e ho raggiunto questo traguardo. Oggi lavoro a stretto contatto con la natura, nel cuore del Parco del Delta del Po, occupandomi di attività svolte sinora solo da uomini, come lo sono la pesca o la gestione delle chiaviche in valle. Nessuna candidata si era proposta, prima di me, per svolgere questa professione, ma noi donne abbiamo il diritto, oltre alle capacità, di operare a stretto fianco e alla pari con gli uomini». Viviana Carli è una giovane comacchiese con grinta, preparazione e passione che le hanno consentito di portare, per la prima volta nella storia del comprensorio vallivo lagunare, una donna ricoprire il ruolo di vallante.
Profilo
Comacchiese doc, assunta il primo luglio scorso dall’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità – Delta del Po, Viviana ha 28 anni, una laurea in biologia, ma a breve conseguirà una seconda laurea, a Parma, in ecologia ed etologia per la conservazione della natura ed è entrata in forze nel nuovo team di giovani vallanti. Insieme alla giovane comacchiese sono stati assunti Samuele Burattoni di Sant’Alberto, capo valle, che ha preso il testimone da Pier Carlo Farinelli, figura storica e leggendaria dell’ente Parco e Andrea Mantovani, comacchiese pure lui. Il nuovo gruppo sta svolgendo «attività a 360 gradi – conferma Viviana Carli -; quello del vallante è un mestiere tradizionale a Comacchio, un mestiere che nel tempo si è evoluto, perché in passato la pesca rappresentava la fonte primaria di sostentamento, oggi viene ancora praticata, parallelamente ad attività di tutela e conservazione degli habitat, della flora e della fauna». Il raggio di competenze dei nuovi, giovani, qualificati vallanti comprende, come si è detto, anche la gestione delle chiaviche, attività interdipendente con la pesca, sino alla cura del verde ed ai monitoraggi. La scorsa settimana sono stati effettuati il monitoraggio del falco cuculo, una specie protetta a livello europeo, a rischio estinzione e quella dei pipistrelli, al fine di favorirne la sopravvivenza e la riproduzione.
Obiettivi
«Il nostro scopo è quello di mantenere le attività tradizionali, come lo è la pesca – prosegue la giovane biologa – aggiungendo elementi di innovazione. C’è uno scambio prezioso e fondamentale di informazioni e competenze con i vallanti prossimi alla pensione. In una settimana ho imparato già tantissime cose. Sono molto disponibili e con il loro supporto ho iniziato a costruire un retino grande, per pescare all’interno del lavoriero, dove si catturano le anguille. Ieri stavamo sistemando la chiavica a Stazione Foce e a due passi c’era una colonia di fenicotteri rosa che si stava alimentando. Uno spettacolo unico».
Viviana Carli si è già ben inserita nell’organico dell’ente parco, diretto da Massimiliano Costa e presieduto da Aida Morelli e sorride ripensando alle fasi del concorso pubblico che l’hanno vista unica candidata donna tra tanti uomini. «Proprio durante i giorni del concorso ho conosciuto Pier Carlo Farinelli, l’ex capovalle. Pure lui era incuriosito dalla mia presenza; mi ha raccontato come ha svolto il suo mestiere per quasi 40 anni. Nelle sue parole traspariva la passione che lo ha sempre animato». Il lavoro di vallante, praticamente sempre all’aperto, consolida giorno dopo giorno una magica simbiosi con una Natura tutta da preservare e custodire. Viviana ha il talento e la passione per onorare l’incarico.