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Ferrara, il Po mai così alto da 30 anni: «Ma serve un piano idrico»

Ferrara, il Po mai così alto da 30 anni: «Ma serve un piano idrico»

Dalla siccità all’abbondanza, i dati del Consorzio di bonifica

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Ferrara Il Po è alto, è a 3 metri sopra i livelli medi, come mai negli ultimi trent’anni. L’acqua c’è, in sei mesi 330 mm di pioggia cumulata in sei mesi, e ci sono le riserve per garantire l’irrigazione dei campi. Eppure questo stato di relativa salute non può e non deve far abbassare la guardia sulla necessità di intervenire strutturalmente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, che potrebbero far ripiombare il territorio nella siccità degli anni scorsi, e senza che passi molto tempo da un picco all’altro. Questo raccontano i dati raccolti dal Consorzio di bonifica di Ferrara attraverso le stazioni di monitoraggio del settore agronomico, integrati con i sistemi regionali.

Nel dettaglio, come spiega il responsabile del settore, Aldo Bignami: «Possiamo affermare che nella prima metà del 2024, fino al 30 giugno, sono caduti quantitativi di pioggia perfettamente in linea con il valore climatico, ovvero la media 1994-2023, e i quantitativi di acqua nel Po sono decisamente sopra la media: nell’ultimo trimestre sono i più alti mai registrati negli ultimi 30 anni, situazione sicuramente inusuale che non è cambiata neanche con l’arrivo delle alte temperature di luglio».

«In soli tre anni - osserva il presidente Stefano Calderoni - abbiamo rilevato il valore minimo dei livelli del Po durante la spaventosa siccità del 2022 e oggi registriamo il valore massimo degli ultimi 30 anni: è chiaro che le situazioni che un tempo avremmo considerato “estreme” stanno divenendo ordinarietà. Credo che in questo contesto i decisori politici debbano davvero pensare a un piano strategico di ampio respiro per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre il loro impatto negativo sulla nostra economia, a partire da quella agricola». 

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