La Nuova Ferrara

Ferrara

Il carovita

L’inflazione “mangia” 353 euro in un anno, Ferrara è maglia nera

L’inflazione “mangia” 353 euro in un anno, Ferrara è maglia nera

Il dato di giugno è stabile a +1,3% ma sanità, ricettivo e forniture idriche incidono. La borsa della spesa si appesantisce di costi aggiuntivi, la città è tra le prima dieci d'Italia per rincari

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Inflazione stabile in giugno a Ferrara. Rispetto al mese precedente il tasso congiunturale è infatti uguale a 0, mentre il tasso tendenziale rappresentato dal confronto con l’analogo mese dell’anno prima rimane uguale al dato di maggio ovvero +1,3%. Tasso superiore comunque alla media nazionale che è al +0,8%. Secondo un calcolo dell’Unione nazionale consumatori (Unc) Ferrara è al decimo posto tra le città con il maggiore aumento del costo della vita in un anno. In pratica se l’inflazione dovesse rimanere in questi termini l’aggravio per le famiglie ferraresi sarebbe di 353 euro all’anno.

Dai dati elaborati dall’Ufficio statistica del Comune di Ferrara su base Istat si evidenziano le diminuzioni e gli aumenti più significativi.

Gli alimentari fanno segnare una complessiva diminuzione mensile dello 0,2%, dopo un costante periodo di crescita e rispetto all’anno scorso l’aumento è quindi sceso al +0,5%. Diminuiscono rispetto a maggio i prezzi di carne di vitello (-0,7%); pollame (-0,7%), pesci freschi e refrigerati (0,3%), latte intero (-0,9%), uova (-0,6%), arance (-6,4%), pesche e nettarine (-28%) ; poi altra frutta fresca o refrigerata (-5%), insalata (-5,1%), pomodori (-4%) e gelati (-0,9%). Su base annua invece è l’olio oliva con un +37% che torna a diventare il genere alimentare che in assoluto in 12 mesi ha subito il maggiore rincaro, ma sono arrivati in doppia cifra di crescita percentuale anche il pesce (+15%) e la verdura (+11,3%).

Le rilevazioni sono state fatte prima dell’entrata in vigore dei saldi estivi e per questo motivo si assiste ad una piccola crescita di abbigliamento e calzature rispetto al maggio scorso (+0,1%) e anche un +2,8% rispetto a giugno 2023. In particolare gli aumenti mensili da segnalare riguardano camicie, t-shirt, polo uomo (+0,1%); servizi di lavanderia abiti (+0,8%); calzature per donna (+0,1%). In un anno gli indumenti per i neonati sono cresciuti del +4,2%.

A giugno si è poi verificata una crescita complessiva del +0,4% delle utenze domestiche a causa dell’aumento dei prezzi del gas di città e gas naturale mercato tutelato (+3,8%) e mercato libero (+2,1%). Su base annua si registra invece un calo del 5,7% dovuto soprattutto ad una contrazione dell’energia elettrica a mercato tutelato (-23,8%) e a mercato libero (-20,9%), raccolta rifiuti (-5,6%), mentre si evidenzia una crescita nella fornitura dell’acqua del +16%. Per chi ha l’auto si segnala un incremento mensile del +0,5% della benzina e del +2,4% del gasolio.

Per quanto riguarda spese mediche e sanità l’incremento in un mese è stato dello 0,7%, mentre in un anno il settore segnala un +3%. Ad aumentare sono soprattutto i prezzi dei servizi medici specialistici che in soli 30 giorni hanno fatto registrare un +3%, mentre su base annua il dato si attesta sul +7,1%.

Servizi ricettivi: il settore dopo molti mesi di aumenti anche in doppia cifra fa segnare rispetto all’ultimo mese un calo del -0,6%, mentre su base annua fa segnare l’incremento record (+4,8%). Diminuiscono in un mese i prezzi food delivery (-0,6%) e quelli di alberghi e motel (-6,2%), cresce il conto in pizzeria (+0,9). In un anno le consumazioni al bar sono aumentate del 4,9%, al self service del 5,8%, in pizzeria del 7,3% e al ristorante del 2,5%. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA